L’ex numero 1 del mondo ed attuale coach del Next Gen spagnolo, in una recente intervista, ha ampiamente analizzato il percorso sinora fatto dal suo allievo, soffermandosi su diversi aspetti.
Tra le tante certezze su cui Carlos Alcaraz può contare, nonostante sia agli albori della propria carriera, c’è sicuramente il suo coach Juan Carlos Ferrero. L’ex numero 1 al mondo rappresente la guida tecnica perfetta per il neo campione del Rio Open e il rendimento del giovane murciano negli ultimi mesi lo dimostra appieno. Proprio il coach spagnolo, in una recente intervista al programma sportivo El Larguero, ha parlato del suo allievo su più fronti.
In primis si è soffermato sull’aspetto mentale che caratterizza Alcaraz: “Quando sente l’odore del sangue è come uno squalo” – ha dichiarato l’allenatore iberico. “Quando ha dinanzi a sé un’opportunità non esita: cerca sempre di vincere col suo gioco e non aspettando che gli altri gli regalino qualcosa“.
Se l’aspetto mentale è fondamentale nella crescita di uno sportivo lo è altrettanto quello fisico e anche da questo punto di vista il neo top 20 ha effettuato dei miglioramenti incredibili, così descritti dal suo coach: “Questo lavoro va avanti da molto tempo ma sinceramente non mi sarei mai aspettato questo enorme miglioramento muscolare in così poco tempo. Infatti – ha proseguito il campione del Roland Garros 2003 – ho già detto al preparatore fisico che va bene così. Carlos è un giocatore potente ed ha bisogno di un fisico simile per essere veloce e muovere bene le gambe perciò su di lui è stato concretizzato ciò che avevo in programma. Ora – ha concluso su questo punto – bisogna mantenere questa trasformazione fisica“.
Un grande giocatore è tale sia dentro che fuori dal campo ed anche a tal proposito i miglioramenti di Alcaraz secondo Ferrero sono ragguardevoli: “Quando siamo entrati nel suo team, Carlos era un po’disordinato ma lo abbiamo aiutato nell’atteggiamento fuori dal campo e ciò gli è servito anche durante i match. Si è professionalizzato fuori dalla pista – ha detto ancora Juan Carlos – e i risultati lo dimostrano. L’unica lotta in cui sono stato sconfitto è quella con il cellulare ma l’ho già persa molto tempo fa. Dato che è molto giovane non posso privarglielo“.
Quando si ha a che fare con top player così precoci non è semplice mantenere i piedi per terra ed è anzi tipico fare previsioni azzardate. In questo caso sia Alcaraz che Ferrero sembrano tuttavia avere le idee piuttosto chiare: “Anche dopo aver ottenuto grandi successi Carlos non si è mai mostrato diverso. Sa che deve rimanere tranquillo perché questa è la strada giusta e non devono accadere sciocchezze. Obiettivi? Certo che tra noi ne parliamo ma – ha affermato ancora il coach del Next Gen spagnolo – non abbiamo espresso un ranking. Giocando a questo livello Carlos può togliersi tante soddisfazioni quest’anno e la classifica sarà solo una conseguenza del livello del suo gioco. Punta ovviamente in primis ai grandi tornei, come ad esempio il prossimo Roland Garros“.
Nel corso dell’intervista Ferrerò si è anche espresso sul paragone pressocché continuo fra il suo allievo e il ventuno volte campione Slam Rafael Nadal: “Il confronto con Rafa è molto bello ma ogni giocatore è unico. Da questo momenti tutti li paragoneranno però la realtà è che Nadal ha già scritto milioni di volte il proprio nome nella storia di questo sport, Carlos ha solo iniziato“.