Carlos Alcaraz, in un’intervista rilasciata alla rivista spagnola PuntodeBreak.com, rivela che il match vinto agli US Open contro Stefanos Tsitsipas continua a provocargli grandi emozioni e fissa i propri obiettivi in vista della stagione 2022
Carlos Alcaraz ha chiuso il 2021 da assoluto protagonista, facendo capire a tutti gli addetti ai lavori che potrà essere un grandissimo top player nelle stagioni che verranno. L’iberico, a soli 18 anni, ha terminato l’anno da numero 32 del mondo e, agli Australian Open, questa classifica gli permetterà di godere di una testa di serie, evitando avversari scomodi (almeno in termini di classifica) nei primi due turni. Il nativo di Murcia, campione recentemente alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, ha aperto il suo scrigno dei segreti a PuntodeBreak.com, rivista spagnola alla quale ha parlato senza veli sulla stagione appena conclusa e quella che a breve inizierà.
Il 2021, per lui, è stato un anno difficile da dimenticare e il momento più emozionante è stato senza dubbio il terzo turno degli US Open, quando ha sconfitto Stefanos Tsitsipas per 7-6 al quinto set. “Il bilancio conclusivo è assolutamente positivo – afferma Alcaraz –: ho vinto il primo titolo ATP a Umago, raggiunto i quarti di finale agli US Open e comunque sono entrato nel tabellone principale di tutti e 4 i Major. Vittoria più bella? Senza dubbio quella contro Tsitsipas a New York: se la riguardo, mi emoziono ancora a vedere certi momenti di quel match. Peccato che si trattava di un terzo turno e dovevo subito concentrarmi per giocare gli ottavi di finale contro Gojowczyk, altrimenti avrei festeggiato in grande stile: so bene quando posso farlo e quando no, in quel caso non c’era il tempo per fermarsi”.
Una dei principali pregi dello spagnolo è il coraggio e, soprattutto, la capacità di aumentare il rischio nei momenti importanti: “Mi piace metterci la faccia – racconta il diciottenne – quando mi trovo in uno stadio importante, con tanta gente e contro un grande avversario, preferisco commettere un errore piuttosto che giocare con paura e subire. Penso che sia questo il mio segno distintivo. Inoltre, mi piace molto costruire da subito un buon rapporto con i media: in tanti mi hanno cercato in questi mesi e ne sono stato molto felice, perché ciò testimonia che sto svolgendo, in campo, un ottimo lavoro. Purtroppo vengono sempre fuori paragoni con Rafa Nadal, ma so che la strada è ancora lunga e non posso ancora reggere questo confronto”.
Infine, non poteva mancare un commento sulla stagione 2022, tra obiettivi, allenamenti e timori da scacciare con il duro lavoro: “Sarei amaramente deluso se ripetessi i medesimi errori commessi negli ultimi 12 mesi: devo ancora crescere e spero di mostrare dei miglioramenti nei tornei che disputerò nel corso del prossimo anno. In termini di classifica, invece, mi pongo come obiettivo quello di entrare nella top 15: ora che sono a ridosso dei primi 30, diventa sempre più complesso guadagnare posizioni, ma voglio essere ambizioso e avvicinarmi sempre più ai vertici della classifica”.