Carlos Alcaraz sconfigge Casper Ruud in quattro lottatissimi set e scrive la storia del tennis: lo spagnolo vince gli US Open e diventa il più giovane numero uno di sempre

Carlos Alcaraz fa la storia del tennis! Il murciano sconfigge Casper Ruud per 6-4 2-6 7-6 6-3 e vince gli US Open 2022, diventando, a 19 anni e 4 mesi, il numero 1 del mondo più giovane della storia. Incredibile stagione quella dello spagnolo, che ha trionfato in due Masters 1000, in due ATP 500 e adesso anche in uno Slam, il primo – e non certo l’ultimo – della sua carriera. Vanno fatti tanti complimenti anche a Ruud, che diventerà con merito numero 2 del mondo, dopo aver raggiunto la finale nel Masters 1000 di Miami, al Roland Garros e agli US Open. Il tennis ha due nuovi fantastici personaggi e adesso il futuro splende più lucente che mai!

L’inizio del match è già entusiasmante: due palle break per parte nei primi due giochi, poi il break di Alcaraz nel terzo game, confermato successivamente per allungare sul 3-1. Nulla più da dire sul punteggio che, da questo momento in poi, scorre via veloce. Alcaraz viene fuori da alcune situazioni piuttosto laboriose, Ruud concede un doppio rimbalzo dando prova di tutta la sua sportività (peccato che lo Sportsmanship Award venga poi dato sempre ai soliti, anziché valorizzare questi gesti) e il parziale finisce 6-4 per lo spagnolo dopo 49 minuti di tennis ad altissimo livello.

Quattro game interessanti, potenzialmente pericolosi, ma tutti vinti dal tennista alla battuta. Sul 2-2, Ruud spreca un vantaggio di 40-15, poi cancella una palla break con una poderosa prima al centro e riesce a cavarsi dall’impaccio, tenendo la battuta dopo aver sudato le proverbiali sette camicie. Lo sforzo viene, eccome, ripagato: il norvegese va subito sotto 30-0 nel successivo turno di risposta, ma poi gioca quattro punti fenomenali e piazza il break, issandosi sul 4-2 e facendo registrare il primo allungo della sua, fin qui ottima, partita. Una prima vincente permette al finalista del Roland Garros di depennare l’immediata chance del controbreak e poi uno smash dal coefficiente di difficoltà elevatissimo chiude il game in suo favore e, pochi istanti dopo, anche il parziale: 6-2 Ruud e un set pari dopo 1 ore e 30 minuti.

Alcaraz torna sugli scudi a inizio terza frazione, con il break messo a segno che dà vita ad un ennesimo cambio di fronte: 2-0 per il campione di Miami e Madrid. L’emorragia del tennista scandinavo termina, tuttavia, già nel terzo game, non prima di aver fronteggiato con successo una pericolosissima opportunità di doppio break. E lo sforzo ripaga nuovamente, anche stavolta con un break, il che gli consente di impattare sul 2-2 in un set nel quale la tensione è palpabile. Si continua punto a punto per qualche minuto, con i due contendenti che sembrano ristudiarsi in vista dell’assalto finale. Nell’ottavo game, Alcaraz viene fuori da una situazione complicatissima e cancella l’ennesima palla break. Ruud, al contrario, sembra più a suo agio in questo momento, soprattutto perché la prima di servizio cresce di precisione con il passare del tempo e perché sta portando a casa quasi tutti i punti spettacolari, fattore che aiuta anche ad aumentare la fiducia nei propri mezzi. E nel dodicesimo gioco, con l’iberico alla battuta, ecco il set point per il norvegese, depennato da Alcaraz grazie ad una volée bellissima. Secondo set point che se ne va e si giunge al tiebreak, al termine di un dodicesimo gioco dalla qualità stellare. Qui è lo spagnolo a spuntarla: 7 punti a 1 e 2 set a 1 dopo 2 ore e 42 minuti di pura battaglia.

I due continuano a dimostrare di appartenere all’assoluta elite del tennis, si tendono trappole a più non posso per cercare di iniziare al meglio il quarto set, ma i servizi non cedono nei giochi iniziali e la lotta prosegue senza soluzione di continuità. Nel sesto game, ecco la svolta definitiva: il numero 4 (non ancora per molto) del mondo si rende protagonista di alcune difese clamorose, mette a segno il break decisivo e lo consolida fino alla fine: 6-4 2-6 7-6 6-3, Alcaraz è il nuovo re a New York!