Carlos Alcaraz, in un’intervista rilasciata a La Stampa, ha raccontato se stesso riflettendo sulle più disparate tematiche, dal paragone con Rafael Nadal alla rivalità con Jannik Sinner
Carlos Alcaraz è, senza più ombra di dubbio, la futura stella del tennis: recente campione nel Masters 1000 di Miami, è diventato, dopo Novak Djokovic e Rafael Nadal, il terzo teenager in grado di vincere un torneo di tale importanza dal 2000 ad oggi. Alle soglie della stagione su terra battuta, durante la quale compirà 19 anni, l’attuale numero 11 del mondo ha rilasciato un’intervista per La Stampa, testata con cui ha potuto riflettere sulle tematiche che più tengono banco in questa fase della sua maturazione tennistica. Prima su tutte, quella relativa al paragone col suo idolo, nonché connazionale, Rafa Nadal, con cui condivide tanti record di precocità. Come già più volte affermato, il paragone non gli piace più di tanto e la ragione è principalmente una: “Io non penso affatto ad essere il nuovo Nadal – ha spiegato il nativo di Murcia –, o che devo arrivare a vincere quanto lui. Voglio essere Carlos Alcaraz, basta. Altrimenti mi metterei troppa pressione: se immagini di vincere 21 Slam, ti fai soltanto del male”.
Il giovane spagnolo, tuttavia, non può mica nascondersi dietro a un dito, poiché, a 19 anni ancora da compiere, si trova già a soli 29 punti dalla top ten. Quali, allora, gli obiettivi a breve termine dell’allievo di Juan Carlos Ferrero? Le Nitto ATP Finals sono di sicuro uno di questi. “Ovviamente, gli avvenimenti più recenti hanno un po’ cambiato i miei obiettivi – ha ammesso Alcaraz –. Sono vicino ad entrare in top 10, voglio giocare le ATP Finals, poi mi piacerebbe vincere uno Slam. Alla fine della scorsa stagione puntavo a un ATP 500, poi a Miami è arrivato anche un titolo Masters 1000. Almeno una finale Slam mi piacerebbe tanto portarla a casa. La qualificazione alle Finals, però, sarebbe particolarmente importante per il mio processo di crescita: lì si incontrano i migliori tennisti del mondo. È una grande sfida per me, ma voglio far parte del gruppo che volerà a Torino”.
Anche se non con la stessa rapidità di Alcaraz, i giovani che si stanno affacciando al circuito sono tanti e tutti molto interessanti. In cima alla lista delle promesse di questo sport, c’è anche il nostro Jannik Sinner e lo spagnolo ne è pienamente consapevole. “Tra tutti i giovani più forti, spero di poter vivere una grande rivalità con Sinner. Jannik è un giocatore fantastico, ha già vinto dei tornei e battuto gente forte. Spero di incontrarlo molte volte nei prossimi anni”.
Infine, anche alcune divertenti dichiarazioni su ciò che più gli piace fare fuori dal rettangolo di gioco. Recentemente, il talento iberico ha preso la patente e l’esame gli ha procurato molta più agitazione rispetto ad una qualsiasi partita di tennis. “Prendere la patente è stata tosta – ha rivelato simpaticamente Carlitos –. Ero molto, molto nervoso. L’esame è durato 15 minuti, ma alla fine ero tutto sudato. Calcio? Giocarci non mi riesce granché bene, ma sono un grande tifoso del Real Madrid: il mio calciatore preferito è, senza dubbio, Cristiano Ronaldo. Dovessi scegliere un attore, invece, direi Leonardo Di Caprio“.