Le parole di Carlos Alcaraz dopo il trionfo nel torneo ATP 250 di Buenos Aires, in finale contro Cameron Norrie, mettono in chiaro che lo spagnolo è tornato dopo l’infortunio più carico che mai. Le sensazioni in questa settimana sono state positive, e Alcaraz si è lasciato andare anche a qualche previsione per la stagione appena iniziata.

Tutti aspettavano il ritorno di Carlos Alcaraz dopo il lungo stop che lo ha tenuto lontano dal circuito per più di tre mesi. Lo spagnolo non ha tradito le attese e ha messo subito in chiaro le cose al torneo ATP 250 di Buenos Aires: se gioca, vince. Il successo in Argentina, arrivato in finale contro Cameron Norrie, è stato tanto annunciato quanto sorprendente per la velocità con la quale l’iberico ha ritrovato la propria condizione. “È stata una grande settimana per me. – Ha detto Alcaraz in conferenza stampa. – Ho iniziato giocando abbastanza bene, ma mi mancava tanto per migliorare. A partire dalla partita contro Lajovic ai quarti di finale, mi è sembrato di non aver mai smesso di giocare. Stavo molto bene fisicamente, giocavo bene a tennis, stavo bene a livello mentale. Spero che il resto dei tornei qui in Sudamerica siano altrettanto positivi”. Si è trattato del torneo d’esordio per lo spagnolo in questa stagione, che lui immagina così: “Mi aspetta un bell’anno. Difendo qualche titolo, mi aspettano tornei molto belli e ho intenzione di divertirmi. Sto giocando per essere il numero uno, così come Djokovic e Tsitsipas, che sono i più vicini, ma non significa che non ci siano anche altri giocatori in corsa più indietro. Ci sono molti giocatori che possono vincere uno Slam e che possono competere per la prima posizione; non farò nomi perché non voglio lasciare indietro nessuno, ma ce ne sono sette o otto che lo meriterebbero e che hanno le potenzialità per arrivare in alto”.

Vincere è qualcosa che riesce facile all’attuale numero due al mondo, ma Alcaraz ci tiene a precisare che per lui giocare a tennis significa anche altro: “Voglio divertirmi, amo giocare a tennis. Mi piace molto competere, e unendo tutte queste cose è difficile non divertirmi. Voglio fare cose nuove, cose a cui forse nel circuito non si è tanto abituati, cerco di inventare un po’ in campo e questo mi fa divertire, sorridere e stare bene. È questo il mio obiettivo”. Definirsi un innovatore di uno sport è qualcosa di forte, ma nei colpi del nativo di Murcia c’è senz’altro qualcosa di speciale. La stoffa del campione non gli manca, e questo atteggiamento è necessario per arrivare in alto, ma non basta: “Lavoro giorno dopo giorno, in ogni allenamento, per mantenere un buon livello mentale. Cerco di circondarmi dei miei cari: la mia squadra, la mia famiglia, i miei amici. Quando non gioco a tennis mi considero un ragazzo normale che fa cose normali, e questo mi aiuta moltissimo a staccare, che è importante. Non voglio vivere con la pressione di essere il più giovane a fare qualcosa, che sia vincere un torneo o diventare il numero uno…vado in campo per divertirmi, per stare bene e cercare di migliorare”.