Carlos Alcaraz, intervistato da Eurosport, elogia Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer: i Big Three, secondo lo spagnolo, sono campioni dentro, ma, soprattutto, fuori dal campo

Carlos Alcaraz, recentemente ospite in diverse redazioni, è stato intervistato per ‘Eurosport‘, ai cui microfoni ha potuto parlare di svariati argomenti, uno dei quali riguardante i Big Three, ossia Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer. Secondo l’attuale numero 32 del mondo, i tre mostri sacri del tennis contemporaneo sono atleti di altissimo livello, ma non solo. Djokovic, Nadal e Federer sono grandi campioni – ha affermato il nativo di Murcia – ma prima ancora persone straordinarie: quando Djokovic ha parlato di me in conferenza stampa, elogiandomi per quello che stavo ottenendo, mi sono emozionato e sono rimasto esterrefatto. Federer l’ho conosciuto poco, ma ne imito molto la verticalità del gioco e l’aggressività in campo, mentre con Rafa ho diviso il campo più volte. Inizialmente, ero così teso che non riuscivo nemmeno a parlargli, poi mi sono sbloccato ed è stato davvero bello confrontarsi con lui. Detto questo, non mi piace quando mi paragonano a Nadal: io voglio essere me stesso, Carlos Alcaraz”.

Sugli obiettivi per il 2022: “Il pensiero principale resta quello di crescere e fare esperienza: vorrei terminare l’anno ancora tra i primi 50 del mondo e magari vincere un torneo. Se fosse uno Slam o un Masters 1000 sarei felicissimo, ma penso che un ATP 500 può essere un ottimo compromesso“.

Tra le buonissime esperienze vissute nel 2021, ce n’è stata una particolarmente negativa: “Il momento più duro della stagione passata – ha riflettuto Alcaraz – è stato senza dubbio il match contro Hugo Gaston al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Avere tutto uno stadio contro è stata una situazione nuova, mai sperimentata e, di conseguenza, difficile da gestire. Sicuramente devo ringraziare per esser caduto in questo ostacolo, la prossima volta saprò meglio come comportarmi: anche se è complesso, dovrò far finta che si giochi a porte chiuse, astrarmi da tutto ciò che accade al di fuori del rettangolo di gioco”.