I rimpianti e i buoni propositi dell’australiano in un’intervista rilasciata a ‘The Courier Mail’
Uno dei talenti inespressi più dibattuti dell’ultimo decennio. Bernard Tomic, scivolato al di fuori della top 200 e reduce da una frattura a un dito che l’ha costretto a chiudere anzitempo la stagione, negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé più per qualche dichiarazione fuori dal campo che non per qualche risultato di spicco ottenuto sul rettangolo di gioco. Una carriera piena di rimpianti e punti interrogativi. “Ci sono ragazzi che hanno 40 anni e sono tra i primi 50-100 al mondo – spiega Tomic in un’intervista rilasciata a ‘The Courier Mail’ -. Non voglio giocare fino a quell’età. Non è qualcosa per cui lotto, so di essere bravo, ma non mi vedo giocare fino a quell’età. Voglio darmi un’altra opportunità, fare le cose giuste in campo e poi potermi ritirare felicemente – prosegue l’australiano -. Penso di poterci provare per i prossimi cinque anni. Nel 2016 ho raggiunto il mio best ranking alla posizione numero 17 e sarei potuto essere tra i primi 5 e competere negli Slam. Cos’è successo? Ho avuto troppo successo da giovane e tutto questo ha finito per sfinirmi. A 25 anni ero stanco e ho iniziato a dire sciocchezze ai giornalisti“.
La miglior versione di Bernard Tomic è ancora lontana. “Non sono affatto vicino al mio massimo. Mi ci vorranno dei mesi per tornare al mio massimo livello. L’unico motivo per cui giocherò le qualificazioni agli Australian Open è perché si svolge a casa, fosse stato a Doha non ci sarei andato – confessa l’attuale numero 254 ATP -. Mancano quattro settimane e mezzo e farò del mio meglio per prepararmi bene. Non sono più lo stesso di quando avevo 20 anni. Il tempo cambia le persone, adesso sono più maturo. In questi anni non sono stato né concentrato né mentalmente focalizzato sulla scena. Ora ho capito che devo fare la cosa giusta, rimanere in salute e darmi un’altra possibilità. Ho un obiettivo ed è arrivare in top 10. Secondo i miei calcoli potrei riuscirci entro due o tre stagioni”.