La lista delle eccellenze a non aver mai vinto un titolo ATP sulla terra rossa. Da Boris Becker a Tim Henman

Quella sconfitta con Muster moribondo

In un mondo ideale, il Miami Open starebbe volgendo al termine e i tennisti sarebbero pronti al cambio di scarpe per la stagione sulla terra. Nel 2020, causa coronavirus, questo non accadrà e per ingannare il tempo non resta che fare un salto indietro. I nomi degli specialisti del rosso sono ben noti, ma noi in questa occasione ci siamo chiesti e abbiamo recuperato i nomi di grandi campioni che hanno chiuso la carriera senza un titolo in singolare sulla terra.

Seppur risaputo, quello di Boris Becker resta il nome più eclatante. Con 49 titoli conquistati non ha trovato neanche una volta l’affermazione sulla terra. Il tedesco su sei trionfi slam non è mai riuscito ad alzare la Coppa dei Moschettieri, fallendo così il tentativo di career Grand Slam. Boris al cospetto dell’Arco di Trionfo si è fermato tre volte in semifinale perdendo rispettivamente da Wilander (1987), Edberg (1989) ed Agassi (1991). L’hall of famer ha sfiorato diverse volte la vittoria di prestigio sulla terra, nel conto delle finali perse risultano tre edizioni del Master Series di Montecarlo, il K.O più eclatante quello contro Thomas Muster nel 1995. Dopo la semifinale contro Gaudenzi l’austriaco fu ricoverato, il giorno della finale Becker va agevolmente sopra di due set prima di subire la rimonta e cedere con il parziale di 4-6 5-7 6-1 7-6 6-0. Alla fine del match Becker accusò il rivale di doping per il miracoloso recupero. L’anno prima invece perse in finale al Foro Italico contro Pete Sampras – un altro nome eccellente assente dall’albo d’oro del Roland Garros – con un nettissimo 6-1 6-2 6-2.

Rafter, Korda e le altre eccellenze

Altro numero uno, vincitore slam e semifinalista al Roland Garros è Pat Rafter. Il classe 1972 del Queensland a sua volta ha chiuso una prodigiosa carriera nel mondo della racchetta senza agguantare un titolo sulla superficie rossa. Il vincitore di due Us Open, nell’anno del primo trionfo slam era arrivato in semifinale al Roland Garros registrando una vittoria di prestigio al terzo round con Richard Krajicek e cedendo solamente a Sergi Bruguera. L’australiano ha vinto 11 titoli e delle 14 finali perse due si sono giocate sulla terra: la prima nel 1997 a St.Poelten contro Marcelo Filippini e la seconda a Roma contro Gustavo Kuerten nel 1999.

Non ha raggiunto la vetta al ranking, ma ci si è avvicinato Petr Korda. Il tennista di Praga vanta dieci successi ATP in singolare, nessuno sulla terra anche se sei anni prima di vincere l’Australian Open era riuscito a spingersi in finale a Parigi. Nel 1992 quella di Korda fu una cavalcata fortunata, arrivò alla finale – poi persa 7-5 6-2 6-1 contro Jim Courier – senza trovare un top 30 sulla propria strada e battendo in semifinale Henri Leconte, al via come wild card e sprofondato alla 200° posizione dopo un intervento per un’ernia del disco. Un exploit unico e fortunato sul rosso per Korda che al Roland Garros non andò più oltre gli ottavi di finale. A fine carriera sono altre tre le sconfitte nelle finali sul rosso, una a Tampa e due a Monaco di Baviera.

Nelle lista emergono altri nomi eccellenti, noi ci limitiamo a fare i seguenti: Tim Henman (11 titoli tutti sul cemento e semifinale al Roland Garros 2004), Johan Kriek (27 finali disputate in singolare, neanche una sul rosso, ma due titoli in doppio sulla terra – per modo di dire – di Forest Hill in coppia con Tracy Delatte), Brad Gilbert (20 titoli sul veloce e sconfitta contro Lendl nell’unica finale disputata su terra a Stoccarda nel 1985), Ivan Ljubicic (10 titoli nessuna finale sul rosso) e James Blake (10 trofei nel circuito maggiore, delle 24 finali solo due sulla terra perse a Houston ed Estoril contro gli iberici Granollers e Montanes).

La top 5 di quelli in attività

Guardando a chi è ancora in attività non si trova il nome alla Boris Becker, ma qualche tennista di ottimo livello a secco sul rosso è possibile trovarlo. Seguendo l’ordine di titoli vinti nel circuito maggiore bisogna partire da Milos Raonic. Il canadese ha vinto otto tornei, tutti sul duro anche se l’ultimo ormai risale al 2016 (Brisbane International). A fronte di questi trionfi ha disputato anche 14 finali, una slam ben nota contro Federer a Wimbledon. Sulla terra invece è stato sconfitto da Marin Cilic nell’edizione 2017 del torneo di Istanbul. Contro i top ten in carriera Raonic è sotto 3-14 nei confronti giocati sul rosso, le uniche vittorie sono state agguantate contro Murray, Tsonga e Dimitrov.

In questa graduatoria segue l’attuale numero 5 del mondo, Daniil Medvedev. Il russo avrà tantissimo tempo per agguantare un successo nella stagione primaverile, ma al momento su tredici finali disputate solo una l’ha giocata sulla terra perdendo 6-4 6-0 contro Thiem a Barcellona. Al Roland Garros è inoltre negativo il record con tre sconfitte al primo turno tra il 2017 e il 2019. Contro i top 10 è invece bilancio favorevole di 3-1, prima della sconfitta con Thiem tra Montecarlo e Barcellona erano maturate le vittorie su Tsitsipas, Djokovic e Nishikori.

Per questa lista abbiamo tenuto in considerazione giocatori che riteniamo avere sufficienti titoli ATP in bacheca. Al minimo sindacale c’è un altro russo, Karen Khachanov vincitori di quattro titoli in altrettante finali disputate (naturalmente nessuna tu terra). A sei titoli invece senza vittorie sul rosso e con una sola finale persa su quest’ultima superficie ci sono Kevin Anderson (persa finale Casablanca 2013 contro Robredo) e Nick Kyrgios (K.O contro Gasquet in finale ad Estoril 2015).