L’ex numero 1 del mondo ha rilasciato un’intervista al “The Age” nella quale si confessa soddisfatta della scelta fatta cinque mesi fa. “In futuro – dice – faremo grandi cose per il tennis australiano”
Cinque mesi dopo aver annunciato il suo ritiro dal tennis all’età di 26 anni, Ashleigh Barty confessa di essere felice e molto concentrata sui suoi prossimi progetti. In un’intervista rilasciata al “The Age”, l’australiana ha fatto il punto su molti temi che la riguardano.
“Non ci sarà un altro momento per tornare al tennis – dice l’ex numero 1 del mondo – ve lo prometto. La porta è chiusa, amo il momento che sto vivendo, amo essere fuori dal campo ed essere passata a una vita diversa. Non è esattamente una nuova vita ma un approccio leggermente diverso alla mia professione. Tutto è stato come me lo aspettavo, una transizione che ho trovato abbastanza facile, il che è una conferma e una certezza per me che era davvero il momento giusto per allontanarmi dallo sport di alto livello”.
“La rivalità con Serena? La prima volta che abbiamo giocato ero solo una ragazzina intimorita di giocare contro di lei. La seconda volta, quattro anni dopo, credo di aver avuto buone possibilità di vincere quella partita, ma il modo in cui giocava la palla e la sua grandezza in campo erano troppo per me. Mi sarebbe piaciuto affrontarla un’ultima volta, questo è il mio spirito competitivo, ho imparato molto dalle esperienze che ho fatto. È stato tutto molto emozionante, un’esperienza che non dimenticherò mai”.
Barty guarda avanti ed è pronta a dare il massimo per migliorare il tennis australiano. “Craig Tyzzer e Jason Stoltenberg sono due allenatori che hanno avuto un enorme impatto sulla mia carriera professionale, ho avuto numerose esperienze con entrambi. Ora che siamo tutti e tre insieme con l’obiettivo di creare un’accademia sappiamo quanto sia un’opportunità unica per coprire diversi livelli di esperienza, per mostrare i diversi viaggi che abbiamo affrontato. Stiamo ancora definendo cosa faremo esattamente, come lo faremo, ma questi ultimi mesi sono stati davvero entusiasmanti. Abbiamo discusso, espresso i nostri pensieri, le nostre speranze e i nostri sogni che un giorno, si spera, questa accademia sarà centrale per lo sviluppo del tennis australiano, per riportarlo dove dovrebbe essere. Vogliamo aiutare i ragazzi a realizzare i loro sogni. Vedremo di cosa siamo capaci”.