Frasi sorprendenti da parte dell’ex campionessa francese: “In doppio lo sforzo è minore, perché non danno quei soldi ai Challenger?”

Fanno discutere le recenti affermazioni di Marion Bartoli. La trentacinquenne francese si è lasciata andare sul tema legato alla spartizione dei soldi, sparando a zero sul doppio. Una specialità intrapresa negli anni anche piuttosto seriamente dalla transalpina, tra cui spiccano i quarti a Wimbledon 2004 e la semifinale agli Us Open 2003: “Non penso mi farò nuovi amici dopo quello che sto per dire – esordisce Bartoli in una videochat su TennisMajors – ma non capisco perché i doppi si giochino durante tutto l’anno. Mi sembra bello che ci siano negli Slam e nei Giochi Olimpici, fanno parte della storia del tennis. Mi sembra incredibile invece vedere certi budget destinati ai doppisti con team formati da sei persone che li accompagnano”. Marion, numero 15 al mondo in doppio nel 2004, rincara la dose: “Perché l’ATP non smette di investire in questa specialità e non usa quei soldi per aumentare i premi in denaro nei Challenger? Non capisco – ribadisce -. In doppio lo sforzo è decisamente minore, non ti alleni tanto e vedi settimana dopo settimana i doppisti che accumulano sempre più denaro”. Poi la frase shock a chiudere il discorso che sta già facendo il giro del web: Non so se dovrebbero eliminarli completamente, ma senza dubbio limitare gran parte del denaro guadagnato con il doppio”.