La conferenza stampa di Barbora Krejcikova dopo aver sconfitto Aryna Sabalenka nei quarti di finale al WTA 1000 di Dubai: dall’analisi del match alla difesa della varietà di personaggi nel circuito, passando per un elogio rivolto a Sania Mirza

Barbora Krejcikova ha compiuto una piccola impresa iera sera nel WTA 1000 di Dubai, diventando la prima giocatrice a sconfiggere Aryna Sabalenka in questo 2023, tutto questo dopo essersi trovata sotto 6-0 3-1 dopo appena 40 minuti di dominio della bielorussa. L’ex numero 2 del mondo, però, non si è scomposta e ha fatto valere tutte le proprie qualità, rimontando e chiudendo 0-6 7-6 6-1 un match che l’ha qualificata per la seconda semifinale della carriera in tornei 1000, dopo quella ottenuta – e vinta – sempre a Dubai, ma nel 2021 (poi perse in finale per mano di Muguruza).

Intervistata in conferenza stampa, la ceca ha così analizzato il match appena vinto: “Ho continuato a lottare su ogni palla, non volevo uscire dal campo senza combattere. Sapevo che a un certo punto avrei avuto un’opportunità, in ogni match hai sempre qualche occasione. Sentivo che dovevo scendere più spesso a rete, dovevo fare il mio gioco e aspettare l’occasione, che poi sono stata brava a convertire. Dal secondo set in poi, quando finalmente sono riuscita a piazzare il break, mi sono rilassata, ho iniziato a sentire meglio i miei colpi e ho preso più il controllo negli scambi. Sabalenka? Lei è una bravissima ragazza, ha giocato in maniera incredibile agli Australian Open e mi aspettavo che questo fosse un incontro molto difficile. Ma sono comunque scesa in campo con la convinzione che posso giocarmela con le migliori, posso battere tutte: ho mantenuto questa mentalità anche dopo aver subito il 6-0 nel primo set”.

“Perché la continuità è così necessaria per voi? – ha proseguito la campionessa 2021 del Roland Garros, criticando i giornalisti presenti in sala stampa –. Ci sono tante brave giocatrici: ogni settimana c’è qualcuna che gioca meglio delle altre, poi arriva la settimana successiva e viene fuori un’altra di noi. Non so come dirlo meglio, scusate. Quando vedo così tanti ragazze giocare bene, mi sento più motivata: sono sicura che questo motiva anche le altre ragazze. Ognuna di noi può battere chiunque, e personalmente trovo molto più interessante quando non sono sempre i soliti a vincere tutte le volte“.

Infine, un commento su Sania Mirza, che, all’età di 36 anni e dopo aver vinto 6 titoli Slam in doppio, ha deciso di appendere la racchetta al chiodo. “Quando sono arrivata nel circuito maggiore, lei era già qui e credo fosse numero 1 del mondo insieme a Martina Hingis, con cui stava giocando in quel momento e con cui ha vinto tutto. È una doppista che ammiro molto: giocava molto bene, colpiva molto forte, ma sapeva anche coprire il campo in modo impressionante. Fuori dal campo, poi, è sempre stata molto gentile: è stato molto bello condividere con lei lo spogliatotio, si è comportata benissimo con tutte noi. È un modello da seguire per i ragazzi più giovani ed è triste che si ritiri, ma questo giorno purtroppo è destinato a giungere per tutti. Ci mancherà sicuramente”.