Dopo il successo all’esordio su Jule Niemeier, la numero 1 del mondo ha affrontato un tema delicato: la gestione della pressione
Inizia nel modo giusto il cammino agli Australian Open di Iga Swiatek. La tennista di Varsavia, per la prima volta a Melbourne da numero 1 del mondo, ha superato la tedesca Jule Niemeier con il punteggio di 6-4 7-5 (recuperando un break di svantaggio nel secondo set): ora se la vedrà con Camila Osorio.
“Sono felice di essere riuscita a ribaltare il secondo set e a strapparle il servizio – le prime parole di Swiatek in conferenza stampa -, era un momento molto importante della partita. È l’inizio della stagione, il primo match del primo torneo dello Slam, quindi è sempre dura. Jule non è un avversario facile, quindi sono molto contenta di aver superato il turno. Quando mi sono trovata sotto nel punteggio sapevo che potevo concentrarmi sull’intensità e l’ho fatto. Il mio obiettivo per le prossime partite è di non trovarmi in queste situazioni, di non iniziare un set in svantaggio, ma sono cose che succedono”.
Iga, una numero 1 per tutte le superfici. “All’inizio dell’anno scorso non ero molto fiduciosa di poter vincere grandi titoli anche su campi veloci. Credo che i media mi abbiano descritto come una giocatrice da terra battuta e questo forse mi ha influenzato un po’. Sentivo di poter essere più aggressiva, di non dover stare troppo lontana dal campo. Ho cambiato strategia e i risultati mi hanno mostrato che stavo andando nella direzione giusta”.
Il tennis è fatto di essere umani, non di numeri. “Bisogna lavorare sodo per vincere. Vorrei solo che alcune persone capissero un po’ di più cosa significa competere ogni settimana della propria vita. Forse sarebbe un po’ più facile se ci fossero meno persone a giudicare. La gente si concentra troppo sulle statistiche a mio avviso. Anch’io ripongo molte aspettative in me stessa, penso sia normale. A volte, però, è come se non fossi trattata da persona ma come un robot che deve vincere per forza”.