Il greco vola per la terza volta consecutiva ai quarti di finale dello Slam australiano: ora il big match con Sinner

Stefanos Tsitsipas raggiunge i quarti di finale degli Australian Open per il terzo anno consecutivo. Il greco ha sconfitto Taylor Fritz con il punteggio di 4-6 6-4 4-6 6-3 6-4, annullando ben 13 delle 15 palle break concesse: il big match con Jannik Sinner vale un posto tra i primi quattro dello Slam australiano.

“Oggi è stato un match molto difficile – ha dichiarato il numero 4 del mondo in conferenza stampa – ma credo di aver fatto le cose giuste al momento giusto. È stata una partita ricca di emozioni, durante la quale ho dovuto costantemente ricordare a me stesso di restare nel gioco e trovare presto la soluzione a tanti problemi. Mi sono spesso trovato sulla difensiva ma sono anche arrivato alla conclusione che quello fosse il modo peggiore per entrare nello scambio. Nel quinto set sono riuscito a sbagliare poco, a far muovere il mio avversario e ad essere molto più aggressivo. La cosa importante era che Taylor (Fritz. ndr.) non ottenesse mai un punto senza esserselo davvero sudato. Il pubblico mi ha dato enorme supporto, incoraggiandomi dall’inizio alla fine. Gestire la tensione è complicato e sento che senza il calore della gente difficilmente sarei riuscito a venire a capo di questa sfida”.

“L’operazione al gomito? Credo di averla gestita al meglio. Non ho pensato molto durante la offseason, semplicemente ero concentrato per tornare al 100% e poter dare il massimo qui in Australia. Il recupero è stato più veloce di quanto chiunque avrebbe pensato, anche il medico era piuttosto sorpreso dei tempi. Fino ad ora sono riuscito a fare quello che mi riesce meglio, combattere in ogni singolo match e dare l’anima. Non mi piace fare previsioni, spesso le sbaglio, semplicemente perché preferisco restare concentrato su me stesso e non sugli altri. Le cose stanno andando abbastanza bene, devo mantenere questo atteggiamento e questa mentalità”.

Sinner e Berrettini, il greco ha provato a ad analizzare il gioco degli azzurri. “Non li ho affrontati abbastanza per poter essere esaustivo nella risposta. Sinner è nel circuito da meno di due anni, Matteo da più tempo. Berrettini ha un servizio migliore del più giovane connazionale, è più potente e riesce ad ottenere più punti. Jannik è un talento dalla riga di fondo e quando gioca sembra non sentire la tensione. Tra qualche tempo potremo avere un quadro più definito della cosa”.