Le dichiarazioni in conferenza stampa dell’altoatesino, dopo aver raggiunto con il successo su Novak Djokovic la sua prima finale in un torneo dello Slam
Battendo Novak Djokovic con il punteggio di 6-1 6-3 6-7(6) 6-3, Jannik Sinner ha raggiunto la prima finale Slam della sua carriera. Un risultato maturato grazie ad una prestazione di altissimo livello, che ha permesso al numero 1 d’Italia di diventare il primo giocatore nella storia a battere il serbo in una semifinale degli Australian Open. Un traguardo storico al quale ora, parola di Jannik, va aggiunta la ciliegina.
Queste le sensazioni a caldo dell’azzurro in conferenza stampa: “È il risultato più importante della mia carriera finora. Quando giochi contro Djokovic sai che sarà una partita difficile, soprattutto negli Slam, che è diverso. È stata una partita molto complicata, soprattutto nel terzo set, ma ho tenuto duro e fortunatamente tutto è andato bene. Sono molto felice. È una bella sensazione vedere che sono capace di battere un giocatore del genere. È stato un privilegio poter giocare a novembre tutte quelle volte perché ti alleni anche con lui, ma poi ogni partita è diversa. Ho cercato di giocare il più rilassato possibile, ma tenendo sempre a mente il mio piano tattico“.
Sinner, Rune ed Alcaraz i nuovi Big 3? Jannik risponde così: “Siamo tre giocatori molto diversi. Mentalmente ognuno è diverso e anche l’atteggiamento in campo non è lo stesso. Ma quello che abbiamo in comune è che crediamo in noi stessi allo stesso modo e questo aiuta molto, perché nel tennis, quando hai fiducia in te stesso, hai molto da guadagnare. Parlando per me, cerco sempre di imparare dai Big 3 e di ottenere qualcosa da loro. Questo è sempre stato parte del processo e il percorso che stiamo intraprendendo non è finito, perché credo che possiamo migliorare ancora molto“.
Sull’esultanza contenuta di fine partita: “Sono emozioni che non puoi controllare. Per me significa molto aver battuto Djokovic, ma il torneo non è finito. Domenica è una finale e ci saranno emozioni diverse perché la finale è sempre diversa, non importa quanto sia grande il torneo. Oggi sapevo che era una semifinale e che non avrei vinto il torneo. Quindi non vedo l’ora che arrivi domenica e vedere cosa succederà“.
Sulla gestione del quarto set dopo il match point mancato nel tie-break del terzo: “Non è stato facile, perché ero molto vicino e all’improvviso vedi che c’è ancora molta strada da fare. Ma d’altra parte mi sono seduto e ho provato a pensare che ero ancora avanti nel punteggio. Ho provato a iniziare il quarto set nel migliore dei modi, perché ho anche iniziato a servire per primo. Quindi, vincendo il mio servizio, mi sarei portato di nuovo in vantaggio, quindi ho continuato con il piano che avevo. Poi sono riuscito a strappargli il servizio e sono felice di aver chiuso bene la partita“.
Un commento sulla prestazione di Djokovic: “Nei primi set ho notato che non colpiva la palla come fa di solito. Inoltre non si muoveva bene e sembrava meno concentrato del solito, ma è il numero 1 e devi essere preparato al cambiamento delle cose e al fatto che lui possa salire di livello. Ci sono riuscito nel terzo set, dove tutto era pari. È anche il miglior risponditore di tutti e non ha avuto nemmeno una palla break, queste sono statistiche insolite per lui. È una cosa di cui mi sono reso conto, non stava giocando al meglio, ma ho cercato di metterci grande intensità e di sfruttare l’occasione“.
La rincorsa ai titoli di Alcaraz, una motivazione in più: “Penso che dopo l’anno scorso, soprattutto alla fine dell’anno, ho acquisito la fiducia di avere il potenziale per ottenere buoni risultati negli Slam. Ma d’altra parte devo dimostrarlo. Ci sono persone che parlano molto, ma tu devi dimostrarlo, perché alla fine vai in campo e devi giocare. Sono molto rilassato, a dire il vero. Cerco solo di lavorare il più duro possibile e nella mia mente so che il duro lavoro ripaga sempre in qualche modo. Ovviamente sono molto contento per Carlos, per quello che ha fatto e per quello che sta facendo. Quando giochiamo sono sempre belle partite, ma in questo momento devo anche dire che è arrivato più avanti di me. Ha vinto tanti Masters 1000 e ha già conquistato due Slam. Ecco perché nutro molto rispetto per lui e gli auguro il meglio“.