Il giocatore altoatesino parla in conferenza stampa dopo il successo contro Baez: “Mi piace giocare a mezzogiorno”

Jannik Sinner è approdato agli ottavi di finale degli Australian Open senza perdere neanche un set. Una dimostrazione di forza è arrivata anche nel match di terzo turno contro Sebastian Baez, nel quale il numero 4 del mondo ha lasciato soli quattro game all’argentino. Queste le sue parole in conferenza stampa a proposito del suo avversario e della sua prestazione: “Oggi si è giocato nelle condizioni che preferisco, non c’era vento, non c’era sole e sentivo molto bene la palla. Sono soddisfatto di questo match, ho fatto sempre le scelte giuste e quando contava ho servito molto bene. I punti chiave li ho gestiti bene e ho provato ad andare un po’ più a rete e penso di aver fatto tutte le scelte giuste. Sapevo che dovevo essere offensivo, ieri sera ho rivisto la partita di Shanghai; ho provato a essere più aggressivo e in particolare sul lato del rovescio credo di aver fatto molto bene”.

Sul fatto di giocare sempre alle 12.00 e in sessione diurna: “Non abbiamo chiesto noi di giocare sempre primo match, ma onestamente non mi dispiace. Sai l’orario preciso di inizio del match e di solito la giornata a Melbourne Park finisce prima e hai più tempo per recuperare. La sessione diurna non mi dispiace anche se a volte i match serali hanno una atmosfera più spettacolare“. Una battuta sul prossimo avversario, ossia Karen Khachanov: “Sarà una partita tosta. Lui si esalta sempre negli Slam, e ogni volta che ci siamo affrontati sono sempre stati match lunghi e spesso conclusi con tiebreak. Abbiamo uno stile di gioco simile, ci piace giocare di ritmo e anche fisicamente siamo giocatori che si muovono e coprono bene il campo. Lui comunque è migliorato moltissimo, anche al servizio ha fatto dei passi avanti. Sarà un match complicato, ma è per questo motivo che ci alleniamo, turno dopo turno il livello salirà e si farà sempre più difficile“.

Sul rapporto che ha con i coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill: “Simone è più importante dal punto di vista tecnico/tattico, mentre dal punto di vista della sfera emotiva è Darren che mi aiuta. Penso comunque che il mix di entrambi sia molto produttivo e mi aiuti. Nessuno vuole sopraffare l’altro e di conseguenza si crea un ottimo equilibrio di squadra. Questo clima mi aiuta a rimanere di buon umore durante i tornei, anche quando le partite sono più importanti e c’è più pressione“.