Jannik Sinner, dopo aver battuto Taro Daniel e aver conquistato il pass per gli ottavi di finale degli Australian Open, ha analizzato, in conferenza stampa, quanto accaduto in campo e quando potrebbe accadere contro Alex de Minaur, suo prossimo avversario
Jannik Sinner, impegnato contro Taro Daniel al terzo turno degli Australian Open, ha vinto soffrendo per 6-4 1-6 6-3 6-1 e ha raggiunto la seconda settimana a Melbourne Park per la prima volta nella sua giovane carriera. Il match, come suggerisce anche il punteggio, non è stato facile, soprattutto nella secondo frazione, e ha messo in luce alcuni aspetti sui quali l’azzurro deve ancora lavorare. “Quando si gioca al meglio dei cinque set – ha spiegato il numero 11 del seeding –, tante cose possono succedere e capita, in certe occasioni, che il livello si abbassi in qualche frangente dell’incontro: è questo ciò che mi è capitato tra la fine del primo parziale e l’intero secondo, poi sono stato bravo ad aspettare il momento giusto per allungare e chiudere i conti. Certamente avrei potuto fare meglio e devo essere più continuo nell’arco di queste partite, credo che l’esperienza e il duro lavoro mi aiuteranno ad evitare, in futuro, questi passaggi a vuoto: già nella seconda settimana, questi cali sono inammissibili. Detto questo, Daniel ha sfoderato un’ottima prestazione, ha servito bene sulle palle break e questo ha complicato parecchio i miei piani”.
L’altoatesino, negli ottavi di finale, affronterà Alex de Minaur, che ha agevolmente sconfitto Pablo Andujar, grazie al punteggio finale di 6-4 6-4 6-2, in poco più di due ore. Il nostro portacolori partirà senza dubbio favorito, ma le difficoltà non mancheranno: l’australiano, infatti, sa esaltarsi davanti al pubblico di casa e l’ha dimostrato benissimo già in ATP Cup e nei primi tre incontri del torneo. Jannik, tuttavia, non sembra preoccupato: “Sarà una sfida complessa, su questo non c’è dubbio, ma io ho imparato a giocare con il pubblico contro e ciò che accadrà sugli spalti non mi spaventa. Il mio obiettivo, adesso, è quello di riposare qualche ora e poi mettermi al lavoro per affrontare al meglio gli ottavi di finale, sperando di riuscire a prevalere e a proseguire la mia avventura nel torneo”.
Jannik Sinner è, da gran parte degli addetti ai lavori, considerato la punta di diamante di un movimento tennistico, quello italiano, in grande salute e capace di sfornare come il pane giovani talenti in grado di poter dire la propria nel circuito professionistico. L’abbondanza di questi anni è solo una coincidenza? Il nostro numero 2 ci dice la sua: “Tutto accade per una ragione, sono spesso i dettagli a fare la differenza. Noi in Italia abbiamo grandi coach e tanti tornei, che siano ATP, Challenger o ITF: ciò permette ai giovani più talentuosi di ricevere wildcard, non doversi fare i conti in tasca per i lunghi viaggi e allenarsi con tennisti dal livello superiore al loro. Tutto questo fa sì che si cresca più in fretta e ci si crei subito un buon bagaglio di esperienza da portarsi con sé in giro per il mondo”.