L’australiano strappa un set al numero 2 del mondo regalando lampi di grande classe. “Sognavo la Rod Laver Arena da bambino. Ora quel sogno è realtà”.

Da uno Slam all’altro, Nick Kyrgios torna a prendersi la scena. Lo avevamo lasciato lo scorso anno a Flushing Meadows, quasi impotente nel suo match di primo turno in cui raccolse appena sette giochi (6-3 6-4 6-0) con lo spagnolo Bautista Agut. Lo ritroviamo oggi, sconfitto con onore dal numero 2 del mondo, Daniil Medvedev, davanti alla sua gente. Il 7-6 6-4 4-6 6-2 non racconto tutto di uno dei match più divertenti di questi primi scampoli di stagione.

“Sono incredibilmente orgoglio della mia prestazione”, le parole dell’australiano in conferenza stampa. Se chiedessimo a tutti nel tour chi è il più forte in questo momento, la risposta sarebbe unanime: Daniil. In ogni partita che gioca non abbassa mai il livello e non si agita mai, a prescindere dall’avversario, dal punteggio o dalla pressione che sente. Ha grande fiducia nelle sue potenzialità, è davvero sicuro di sé. Oggi ho fatto davvero tutto quello che ho potuto. Ho servito ad una media di 220 Km/H per oltre tre ore, giocando abbastanza bene da fondo e creandomi alcune opportunità. Ho perso con il favorito per la vittoria finale, non ho molto da recriminare. Se penso a dov’ero quattro o cinque mesi fa, le difficolta che ho superato e il Covid-19 da lasciarmi alle spalle non posso che essere felice. Non sarei mai stato in grado di fare tutto ciò senza il mio team”.

Nick chiama, la folla risponde. “La Rod Laver Arena è un posto speciale. Lo è ogni angolo, ogni spiraglio di luce. Da bambino guardavo molte partite che si giocavano qui e sognavo che un giorno avrei potuto intrattenere migliaia di persone. Quel sogno è diventato realtà. Gli australiani avevano bisogno di divertirsi e noi ce l’abbiamo messa tutta. La confusione? Ho detto all’arbitro di calmare il pubblico tra un servizio e l’altro. L’ho fatto anche nel match di primo turno con Liam Broady. Ci vuole rispetto per l’avversario. Il giudice di sedia ha il compito di calmare la folla, se serve. Non deve fare la star. Nessuno va a vedere gli arbitri giocare a tennis. Capisco che il nostro sport possa essere ancora considerato una cosa tra gentiluomini ma la passione delle gente deve continuare ad ardere. C’è un giocatore di casa, il più divertente, che gioca sulla Rod Laver Arena: deve esserci questa energia o tutto rischia di morire”.

Un’ottima prestazione che nonostante tutto non proietta Kyrgios verso il futuro. “Non mi interessa cosa succederà tra un mese. Intanto mi godo la serata, non voglio guardare avanti e pianificare nulla. Domani gioco il doppio. Sappiamo tutti che le persone possono dubitare di me quanto vogliono, ma sanno che poi mi presento e gioco partite come questa. Non importa quanto poco mi alleno o quanto gioco. Non mi tirerò indietro. Oggi ho lottato e dato spettacolo, questo mi basta. Il prossimo torneo? Dallas”.