Dopo le finali perse nel 2021 e nel 2022, il russo tornerà a giocare l’ultimo atto dell’Open d’Australia: altra grande rimonta da due set di svantaggio

Sarà Daniil Medvedev ad affrontare domenica in finale Jannik Sinner per il titolo dell’edizione numero 112 degli Australian Open. Dopo 4 ore e 22 minuti di battaglia, il russo si impone con lo score di 5-7 3-6 7-6(4) 7-6(5) 6-3 su Alexander Zverev e conquista la terza finale della sua carriera a Melbourne, dove per la prima volta proverà ad alzare il trofeo dopo le sconfitte del 2021 e del 2022, subite rispettivamente per mano di Novak Djokovic e Rafael Nadal. Altra grande prova di forza del numero 3 del mondo che come successo nella sfida di secondo turno con Emil Ruusuvuori rimonta due set di svantaggio nonostante le difficoltà iniziali.

Dopo un grande esordio alla battuta per entrambi i giocatori, è Medvedev il primo a concedere qualcosa al servizio nel primo set. Nel terzo gioco, il russo commette infatti qualche errore di troppo e concede il break a zero, che vale il 2-1 in favore Zverev. Il tedesco conferma il vantaggio lasciando per strada un solo punto e poi si procura una nuova occasione in risposta, che sfrutta grazie al primo doppio fallo della partita di Medvedev per il doppio break e il 4-1 pesante. Il russo riesce a reagire e a recuperare uno dei due break di svantaggio per poi pareggiare i conti sul 5-5 quando Zverev serviva per chiudere il primo set. Il numero 6 del seeding ha comunque la forza di riprendersi il break di vantaggio, sfruttando ancora una volta le difficoltà al servizio del russo, per poi far suo il parziale d’apertura.

Anche nel secondo set Medvedev continua a soffrire sul suo servizio e deve salvare una palla break nel primo gioco. Nel quinto game arrivano altre quattro occasioni per Zverev, che vede cancellarsi con un ace e una grande smorzata da fondo campo le prime due chance, prima di riuscire a capitalizzare il break per salire sul 3-2. Il tedesco allunga tenendo il servizio e con un altro buon game in risposta mette le mani anche sulla seconda frazione.

Sembrerebbe ormai sfinito Medvedev e con poca forza nelle gambe, ma Zverev non riesce a ad “ammazzare” la partita e il russo trova nuova linfa anche dalla spinta del pubblico, che vuole vedere la partita. Il tedesco rimane avanti annullando tre palle break tra il terzo e il nono game, mentre procede spedito Medvedev che riesce ad approdare al tie-break. Il russo alza ulteriormente il livello nel momento di maggior tensione e allunga il match al quarto.

Ancora tanto equilibrio, ma è Zverev il primo a concedere palle break nell’ottavo game del quarto parziale. Con una splendida stop volley, Medvedev si procura la palla del 5-4, ma sbaglia la risposta; poi allo smash mancato il tedesco risponde con una prima a 204 km/h per salvarsi ancora e pareggiare i conti. Nel game successivo il russo recupera da 0-30 e resta avanti, ma è ancora il tie-break a dover sbrogliare la situazione. Si segue l’andamento dei servizi, ma un doppio fallo regala a Zverev la possibilità di servire avanti 5-4 per chiudere il match. Un gran punto giocato da Medvedev e una risposta fortunosa ribaltano tutto: sul 6-5 Medvedev piazza l’ace che manda la partita al quinto.

Sul risultato di 2-2 si rompe l’ordine delle battute: Zverev commette un clamoroso errore a rete e concede due palle break per Medvedev. Annulla la prima con un gran servizio e chiusura con smash, poi sulla seconda è ancora attento a chiudere a rete. Arriva però un’altra chance per il russo, con la risposta sulla riga e stavolta il dritto tradisce Zverev, che torna a perdere la battuta. Con qualche patema, Medvedev conferma il break, ancora aiutato da un fallosissimo Zverev, e si porta sul 4-2. Medvedev rimane avanti grazie al servizio, si porta sul 5-3 e poi chiude il match strappando ancora la battuta al tedesco.