Un match point non sfruttato, poi il tiebreak decisivo punisce Matteo Berrettini contro una grandiosa versione di Andy Murray: il 5 volte finalista degli Australian Open vince 6-3 6-3 4-6 6-7 7-6 dopo 4 ore e 50 minuti di battaglia all’ultimo respiro, eliminando l’italiano all’esordio del primo Slam stagionale

Un match point non sfruttato, poi il tiebreak decisivo punisce Matteo Berrettini contro una grandiosa versione di Andy Murray: il 5 volte finalista degli Australian Open vince 6-3 6-3 4-6 6-7 7-6 dopo 4 ore e 50 minuti di battaglia all’ultimo respiro, eliminando l’italiano all’esordio del primo Slam stagionale. Il nostro portacolori, attualmente 14esimo nel ranking, non riesce a difendere la semifinale raggiunta dodici mesi fa e ciò significa che, a partire da lunedì 30 gennaio, non sarà più uno dei primi 20 tennisti del mondo.

L’inizio di Berrettini è da dimenticare: Murray conquista subito un break nel suo primo turno di risposta e, dopo un terzo gioco piuttosto laborioso, allunga sul 3-0. L’azzurro prova a tornare in corsa, nel settimo game si procura due chance di break, ma lo scozzese gioca quattro punti di alto livello per tenere la battuta e gestire il vantaggio acquisito fino al 6-3, al termine di 43 minuti giocati molto bene da parte del due volte campione olimpico.

Il secondo set inizia con un altro break da parte di Murray, che approfitta di un Berrettini piuttosto falloso per allungare sul 2-0 e per mettere una piccola ipoteca sul parziale. Il livello del semifinalista in carica cresce con il passare dei minuti, con l’italiano che si procura uno 0-30 nel quinto game, ma ancora una volta il numero 14 del mondo non riesce a rivelarsi penetrante come al solito dal lato del dritto. L’ex numero 1 del mondo, alla fine, è impeccabile nei momenti chiave e riesce addirittura a chiudere il secondo set in risposta, piazzando un secondo break e incamerando la frazione per 6-3.

Nel terzo parziale, Berrettini prova a partire in maniera migliore rispetto a quanto accaduto negli altri due set: il servizio è più preciso, inoltre costringe il 5 volte finalista del torneo ad un game da 8 minuti sul proprio servizio. Il livello del nostro rappresentante è ora piuttosto alto e, depennate due pericolosissime palle break, è lui a prendersi il vantaggio nel terzo set strappando la battuta al suo rivale, volando 4-2 e sfruttando l’inerzia in suo favore per chiudere 6-4 e rinviare il verdetto al quarto set.

La quarta frazione è decisamente combattuta nei primi giochi ed entrambi i contendenti sembrano avvertire un po’ di tensione a questo punto. Per i primi giochi, infatti, nulle sono le occasioni per il tennista che si trova in risposta, eccezion fatta per una situazione di 0-30 ben controllata da Murray nel proprio turno di battuta inaugurale. Superato quel momento di difficoltà, si procede punto a punto durante tutta la durata del set, finché non è il tiebreak a deciderne le sorti: nessun match point affrontato dal romano, ma tantissima fatica per chiudere 9 punti a 7 ed evitare di capitolare.

Inizia il set decisivo e la musica è sempre la stessa, con i due contendenti a regalarci una battaglia all’ultimo respiro e ricca di punti spettacolari, certamente uno dei primi turni più belli che il pubblico di Melbourne potesse chiedere. Il servizio di Berrettini è sempre più preciso, la pressione su Murray è tantissima e, nel finale, ciò sembra pagare i meritati dividendi. Il numero 13 del seeding, tuttavia, spreca un match point nel decimo game ed è trascinato al tiebreak decisivo, nel quale un inizio horror (0-5) gli impedisce di competere per il successo: Il 3 volte campione Slam chiude 10-6 il match tiebreak e firma una delle migliori vittorie di quest’ultima fase della sua carriera. 6-3 6-3 4-6 6-7 7-6, Matteo Berrettini è fuori dagli Australian Open