Le dichiarazioni in conferenza stampa del numero 1 del mondo dopo la nettissima vittoria ottenuta su Adrian Mannarino agli ottavi di finale

Battendo Adrian Mannarino con un nettissimo 6-0 6-0 6-3, Novak Djokovic ha conquistato il 58° quarto di finale Slam della sua carriera. A caccia del suo undicesimo titolo agli Australian Open, è senza dubbio ancora il numero 1 del mondo dunque l’uomo da battere. Il serbo si è reso protagonista di una grande prestazione, costringendo Mannarino, reduce dalle fatiche del quinto set con Ben Shelton, a vincere il primo della sua partita addirittura nel terzo set. “Non mi sono trovato molte volte nella mia carriera in una situazione come quella di oggi – ha spiegato a riguardo Nole in conferenza stampa –. La tensione era molto grande nel terzo set, la gente voleva che vincesse un game penso che sia stato un bene per me lasciare il gioco a lui per ridurre la tensione e concentrarsi sulla vittoria del game perché la tensione cresceva col passare del tempo e lui non riusciva a vincere il game. Capisco che sia stata dura per lui, ma è stato anche difficile per me cercare di non pensare al triplo 6-0. Comunque penso di aver giocato molto bene, soprattutto i primi due set, non volevo concedere nulla da fondo campo“.

Un livello di gioco che sta crescendo partita dopo partita per Djokovic, che per un posto in semifinale se la vedrà con Taylor Fritz: “È chiaro che le ultime due partite sono state migliori della prima. Non è la prima volta che mi succede questa cosa di partire più lento e aumentare il mio livello. Oggi è stata la mia giornata migliore a livello di tennis, mi sentivo molto bene in campo e sono entusiasta di iniziare la seconda settimana. Adesso il livello si alza con avversari molto tosti, non c’è partita facile“.

Il serbo è anche tornato a parlare del ritiro: “Amo il tennis, ho una passione per la competizione e vado ad ogni allenamento con molta energia. Tuttavia, essere separato dalla mia famiglia mi fa sempre più male, questo è ciò per cui lotto di più adesso e cerco di adattarmi. Penso di essermi conquistato il diritto di scegliere quali tornei giocare e logicamente gli Slam sono la priorità, mi emoziono ancora quando ho un break point a favore o contro. Sono il numero 1 e sono ancora al top, non ho voglia di lasciare il tennis in quella posizione, voglio andare avanti. Quando sento che non sono in grado di competere ai massimi livelli e non sono più un candidato a vincere uno Slam, sarà allora che prenderò in considerazione il ritiro. Comunque questo può cambiare, non sono più un adolescente, sono un padre e un marito. Ci sono molte cose che accadono nella mia vita privata e che mi piacciono e richiedono la mia attenzione“.

“Per amore della competizione”, questo il concetto espresso dal serbo in chiusura: “Pensavo che quest’anno mi sarei sentito più rilassato o almeno un po’ meno teso, ma non è così. Si vede anche oggi, avevo la partita completamente sotto controllo e appena ho giocato un game complicata ho avuto discussioni con il mio angolo. Ho ancora quel fuoco interiore che mi ha permesso di ottenere tutto ciò che ho ottenuto. Non gioco più per soldi o punti, voglio solo giocare perché amo la competizione“.