Ashleigh Barty fa la storia del tennis australiano: battendo Madison Keys, diventa la prima donna di casa a centrare la finale degli Australian Open dal 1980

Ashleigh Barty, dopo aver lasciato solo 17 game nei primi 5 match del suo torneo, domina anche Madison Keys con lo score di 6-1 6-3 e fa la storia del tennis australiano: era dal 1980 che una tennista di casa non raggiungeva la finale degli Australian Open, quando Wendy Turnbull fu battuta 6-0 7-5 da Hana Mandlikova. L’americana, sconfitta per la quarta volta su cinque nelle semifinali Slam, potrà comunque consolarsi con il ritorno nella posizioni importanti del ranking WTA: da lunedì, sarà numero 28 del mondo.

Keys, come prevedibile, è fin da subito costretta a soffrire e mostra tutti i suoi limiti negli spostamenti laterali e, ancor di più, nell’alzare la traiettoria quando Barty gioca il suo mortifero back di rovescio: sprecate tre chance dell’1-0, la numero 1 del mondo non si fa pregare e mette subito a segno il break. L’australiana parte a mille e tiene il servizio a zero, stabilendo delle gerarchie ben definite già dopo i primi scambi. La finalista 2017 degli US Open non riesce a far punti in risposta, nonostante, nel primo parziale, l’australiana metta in campo solo il 45% di prime: al servizio, di conseguenza, sente addosso una pressione insostenibile e, nel quinto game, cede anche un secondo break: Keys tenta una reazione e si procura una palla break, ma Barty scaglia l’ace esterno e, dopo soli 26 minuti, la campionessa in carica di Wimbledon chiude 6-1 un primo set nel quale, di fatto, non c’è mai stata lotta e in cui la numero 51 del mondo ha commesso 14 errori gratuiti a fronte di soli 3 vincenti.

Ad inizio della seconda frazione, la musica non cambia: la nativa di Ipswich continua a vincere i propri game a zero, mentre Keys è sempre costretta a soffrire le pene dell’inferno. Sul 2-2, tuttavia, è proprio quest’ultima a procurarsi la prima palla break del set, ma Barty è troppo concentrata, troppo determinata e alza in livello quanto basta per rispedire al mittente il tentativo d’assalto della sua avversaria. Non solo: nel game successivo, è lei a piazzare il break e ad allungare in maniera definitiva. La chiusura, dunque, è una formalità: 6-1 6-3 dopo 1 ora e 3 minuti, Ashleigh Barty è in finale agli Australian Open.