Secondo giornata di Australian Open ricca di sorprese. Sconfitta dolorosa per la bielorussa. Out a sorpresa anche Goffin, Bautista Agut e Hurkacz. Molto bene Alcaraz e Kenin

TORNEO FEMMINILE


Prestazione monstre della beniamina di casa e numero uno del mondo, Ashleigh Barty. L’australiana, in rampa di lancio dopo il titolo conquistato solo qualche giorno fa, ha schiantato la malcapitata Danka Kovinic con il punteggio di 6/0 6/0 in appena 44 minuti di gioco.

Il risultato più sorprendente di giornata è invece l’eliminazione della vincitrice delle edizioni del 2012 e 2013, Victoria Azarenka. La bielorussa si è arresa a Jessica Pegula, numero 61 del ranking, con il punteggio di 7/5 6/4. “Vika”, nel corso del match, ha richiesto il medical timeout evitando poi in conferenza stampa di entrare troppo nel dettaglio. “Non voglio parlare del mio stato di salute” ha dichiarato Azarenka post gara. “Le regole devono cambiare” ha chiosato.

Nessun problema per le finaliste della scorsa edizione. La campionessa uscente, Sofia Kenin, ha sconfitto, non senza qualche difficoltà, la wild card locale Inglis. Garbine Muguruza, invece, ha lasciato soltanto 4 giochi alla russa dal rovescio a una mano Margarita Gasparyan.

Nelle altre partite della giornata, da sottolineare le vittorie di Elina Svitolina, quinta testa di serie, Gauff e Bencic.

Sfortunata la britannica Johanna Konta, testa di serie numero 13, costretta al ritiro contro la slovena Kaja Juvan. Konta, dopo aver richiesto l’intervento del fisioterapista prima di servire per il primo set, ha alzato bandiera bianca sul 6/4 0/2.


TORNEO MASCHILE


Nel match serale, Stefanos Tsitsipas regola agevolmente il veterano Gilles Simon con il netto punteggio di 6/1 6/2 6/1.
Numerosi sono stati i risultati inattesi nel tabellone maschile. Spicca ad esempio l’exploit di Radu Albot contro Roberto Bautista Agut, capace di raggiungere i quarti di finale nel 2018. Il moldavo, al prossimo turno, si troverà di fronte il padrone di casa e numero 121 Atp, Christopher O’Connell, giustiziere di Jan-Lennard Struff dopo due ore di gioco. Grande impresa anche per lo svedese Mikael Ymer contro Hubert Hurkacz, testa di serie numero 26.


Brillano i tre big russi. Daniil Medvedev schianta Vasek Pospíšil senza patemi d’animo. Buona prova anche per Andrey Rublev che passa agevolmente su Yannick Hanfmann in tre set, mentre soffre più del previsto Karen Khachanov, che dopo tre ore di match batte la wild card Aleksandar Vukic (numero 196).

Continua a brillare la stella di Carlos Alcaraz. Il classe 2003 sconfigge all’esordio l’olandese Van de Zandschulp, giustiziere di Lorenzo Musetti nelle qualificazioni di Doha. Lo spagnolo diventa così il più giovane vincitore di un match in una main draw di uno Slam dai tempi di Thanasi Kokkinakis nel 2014 (all’epoca più giovane di un solo giorno rispetto allo spagnolo). Proprio l’australiano, quest’oggi, è tornato alla vittoria a distanza di 500 giorni dall’ultima volta. L’attuale 267 del mondo ha sconfitto in tre set il coreano Kwon. Adesso troverà la quinta forza del seeding, Stefanos Tsitsipas.


Quella di Kokkinakis non è l’unica buona notizia per il pubblico di casa. A prendersi la scena ci sono anche Alexei Popyrin, abile a superare al quinto set la testa di serie numero 13, David Goffin, e Alex De Minaur, che ha battuto in scioltezza lo statunitense Sandgren con il punteggio di 7/5 6/1 6/1. Infine, Cameron Norrie ha fatto suo il derby britannico contro Daniel Evans. Il tennista di Birmingham, fresco vincitore del suo primo titolo in carriera al “Murray River Open” di Melbourne, non è riuscito a tener testa al mancino nativo di Johannesburg.