A distanza di oltre un anno dall’incubo Us Open 2018, Federer ritrova Millman sulla sua strada. Il maratoneta Fognini contro l’argentino Pella, mentre Djokovic affronta un altro giapponese

Roger, c’è ancora Millman. Fogna, altra maratona?

Non mi sono mai sentito peggio dopo una partita. Ero felice che fosse finita. Non mi era mai capitato. Ma l’avversario era tosto, ho sbattuto contro un muro”. In questo modo Roger Federer ha anticipato i temi del proprio terzo turno contro John Millman, Un ko, quello con l’australiano agli ottavi degli Us Open 2018, che rievoca ancora brutti ricordi allo svizzero. La rivincita, Roger, ha avuto modo di prendersela qualche mese fa sulla sua amata erba di Halle. Un contesto decisamente diverso quello che si troverà in campo domani e il pubblico non potrà essere un fattore con il beniamino di casa. Due vittorie nettissime in questo avvio Slam per il nativo di Basilea, per quanto riguarda risultati e tennis espresso. Millman ha tutta l’intenzione di rievocare i fantasmi americani, che ancora oggi passano per la testa della leggenda elvetica. Esito scontato o altra possibile sorpresa? Non resta che scoprirlo in una giornata che rivede sul terreno di gioco anche Fabio Fognini. Il maratoneta taggiasco, con dieci sets giocati nelle prime due apparizioni australiane, trova Guido Pella. L’argentino può contare su una condizione fisica apparentemente migliore: John-Patrick Smith e Gregoire Barrere non sono infatti Reilly Opelka e Jordan Thompson. La forza mentale, la voglia e il sacrificio che il numero 2 d’Italia ha mostrato fin qui, sono tutte caratteristiche che lasciano pensare ad un’altra battaglia, quella che vale un ambizioso quarto turno Slam.

Gauff, altro esame per la ragazza prodigio

Se la giornata di venerdì 24 gennaio si concentra in particolar modo su Federer e Fognini (almeno per noi italiani), gli occhi di tutto il mondo sono nuovamente puntati sulla bambina/ragazza prodigio Cori Gauff. L’esordio della classe 2004 ha rappresentato l’ennesimo e ben presto inevitabile cambio di testimone tra lei e le sorelle Williams. Naomi Osaka l’esame a cui è attesa la quindicenne di Atlanta, capace di tornare indietro nel tempo e ribaltare giudizi riguardo una precocità che negli anni, soprattutto al maschile, sembrava esser sfumata. Sembra presto per pensare ad una vittoria Slam, in cui è necessaria esperienza e continuità: di certo l’ostacolo rappresentato dall’ex numero 1 al mondo giapponese può dirci qualcosa in più sul futuro del tennis in rosa. Restando in Asia, altro ostacolo dal Giappone per Novak Djokovic. Il campione in carica con Tatsuma Ito – e in parte anche contro Struff – ha gestito con irrisoria facilità il punteggio. Ora c’è Yoshito Nishioka, regolare mancino, dotato di buone variazioni: un pericolo, sulla carta, ancora troppo leggero per insidiare il serbo. Infine sulla Rod Laver Arena in campo due tra le favorite al femminile, Ashleigh Barty e Serena Williams. L’australiana contro la kazaka Rybakina, mentre la leggenda a stelle e strisce, che insegue il record di Margaret Court, incrocia la cinese Qiang Wang.