Ultimi quarti di finale in programma nella giornata di martedì: Federer prova a fermare Sandgren, Jabeur e Kenin vogliono continuare a sognare

Roger e Nole per l’ennesimo capitolo di storia

Il primo major stagionale entra nella fase clou. Tra rimonte, tie-break decisivi ed emozioni per cuori forti, Roger Federer è approdato ai quarti di finale. Lo svizzero trova la vera sorpresa del seeding maschile, colui che ha estromesso i due italiani di punta con un tennis sorprendente: Tennys Sandgren è un giocatore atipico, con variazioni, cambi di ritmo e una potenza che ben si adatta alla superficie di Melbourne. Lo sanno bene Berrettini e Fognini, entrambi in lotta ma incapaci di trovare l’antidoto alla trappola americana. Sulla Rod Laver Arena per lo statunitense c’è Federer, con cui non si contano precedenti. La leggenda di Basilea, dall’alto della sua esperienza, proverà a non farsi sfuggire una delle ultime semifinali Slam della carriera. In palio la sfida al campione in carica? Scende in campo da assoluto favorito Novak Djokovic nel match che manda agli archivi il programma di martedì per quanto concerne i singolari. Statistiche impietose per Milos Raonic con il serbo, gli head to head parlano chiaro: nove vittorie su nove del numero uno al mondo e solamente due set concessi a fronte dei ventuno conquistati. Che Nole non soffra i vari “bombardieri” del circuito è ormai noto: la risposta del giocatore di Belgrado rimane un fattore anche con i vari Isner, Querrey, Raonic e compagnia. Nonostante le ottime indicazioni mostrate sin qui dal nordamericano (non ha ancora perso un set dall’esordio con Giustino), la bilancia tende prepotentemente verso Djokovic. Il 50° confronto tra Roger e Novak per un posto in finale è tutt’altro che utopia.

Barty, il livello si alza. Jabeur non vuole svegliarsi

I discorsi e le forze in gioco cambiano considerevolmente al femminile. Ashleigh Barty ha tutta l’intenzione di imporsi nello Slam di casa e aumentare il bottino destinato agli incendi boschivi che stanno distruggendo il suo continente. La beniamina di casa se l’è vista brutta contro l’americana Riske, in un match risolto sul filo del rasoio. Contro Petra Kvitova serve alzare l’asticella per proseguire il cammino. Ennesimo capitolo tra le due in questi anni che hanno segnato la salita al trono di Barty. L’ultimo precedente è fresco e riguarda il “Masters” di fine ottobre a Shenzhen: sul cemento asiatico fu Barty ad imporsi in due set. Altre condizioni, di gioco, fisiche e mentali, qui a Melbourne. L’ex numero uno al mondo ceca difende la finale e va alla caccia del terzo Slam della carriera dopo le due storiche affermazioni a Wimbledon. Una prima volta ai quarti di finale di un major invece per Sofia Kenin e Ons Jabeur. Due storie diametralmente opposte si giocano una semifinale quasi insperata alla vigilia. Soprattutto per la tunisina, talento cristallino, ma spesso poco competitiva fisicamente (e mentalmente): ora sembra aver trovato quella stabilità che i grandi appassionati attendevano da tempo. La classe 1998 a stelle e strisce invece, nata a Mosca, in questo biennio non ha mai smesso di crescere. Nella terra di mezzo tra il suo idolo Serena Williams e la più giovane connazionale Cori Gauff (battuta agli ottavi): l’appuntamento con la storia è ora e la Rod Laver Arena è pronta a far scrivere altri paragrafi indelebili.