Nelle semifinali dell’ATP 250 di Stoccolma, Tommy Paul e Denis Shapovalov battono, rispettivamente, Frances Tiafoe e Felix Auger-Aliassime, raggiungendo l’atto conclusivo della manifestazione

È Denis Shapovalov a trionfare nel derby canadese contro Felix Auger-Aliassime: il numero 18 del mondo vince con il punteggio di 6-4 7-5 e conquista la finale dell’ATP 250 di Stoccolma, quarta della carriera. Il tennista di origine russe, che qui, nel 2019, ha ottenuto il suo, fin qui, unico titolo, cerca il bis nella città svedese, a più di 24 mesi di distanza dall’ultima volta. Dal canto suo, il nativo di Montreal rimanda, per l’ennesima volta, l’appuntamento con il suo primo trofeo in carriera, anche se potrà ben consolarsi con l’approdo in top ten. Shapovalov parte con il turbo e, strappato il servizio al suo avversario nel game d’apertura, bissa nel settimo, portandosi a servire per il set. Qui, il semifinalista di Wimbledon subisce un break inaspettato, ma riesce comunque a chiudere il set per 6-4. La seconda frazione vede il livello alzarsi fino ad arrivare su un altro pianeta, grazie anche al risveglio dal torpore di Auger-Aliassime. Il più giovane dei due prova la fuga sul 3-1, ma viene ripreso immediatamente dallo sfidante, il quale, riuscito a trascinarlo fino al 5-5, mette la freccia e conquista gli ultimi due game dell’incontro, ponendo fine alla corsa del nuovo numero 10 del mondo.

L’avversario di Shapovalov in finale sarà Tommy Paul: lo statunitense, anche lui impegnato in un derby, ha la meglio su Frances Tiafoe al termine di un’autentica battaglia, chiusasi con il punteggio di 5-7 7-6 6-4: il numero 52 del mondo, già certo di guadagnare 6 posizioni da lunedì, approda in una finale per la prima volta in carriera. Dopo un primo set pieno di occasioni per entrambi i giocatori, ma con Tiafoe più bravo a gestire le situazioni delicate, il match gira nelle fasi finali della seconda frazione: nell’undicesimo game, la testa di serie numero 8 piazza un break che gli permette di andare a servire per il match, ma, proprio in quel momento, gli ingranaggi perfetti dell’americano si inceppano: Paul mette a segno il controbreak e, al tiebreak, è lui a spuntarla per 7 punti a 5. Nel parziale decisivo, con l’inerzia ormai tutta dalla sua parte, il giustiziere di Andy Murray trova un preziosissimo break nel terzo game ed è freddo a gestire il vantaggio fino alla fine dell’incontro, conclusosi dopo 2 ore e 33 minuti di lotta.