Pur avendo raccolto più punti di Auger-Aliassime, Jannik Sinner chiuderà l’anno alle sue spalle. A privarlo di un meritato posto in top-10 è il ranking biennale ideato in tempi di pandemia, ma ormai diventato un limite. Intanto – aspettando Tsitsipas – sarà prima riserva a Torino, con qualche chance di entrare in gioco a torneo in corso: nelle ultime 10 edizioni è successo 3 volte
Jannik vittima della riforma del ranking
Per Jannik Sinner il 2021 è stato un grande anno, col record di quattro titoli ATP (mai riuscito prima a nessun italiano) e molto molto altro, ma rischia di chiudersi fra i rimpianti. Prima l’altoatesino ha mancato per un soffio la qualificazione per le Nitto ATP Finals, e ora si è giocato anche l’ultima chance di chiudere l’anno nei primi 10 del mondo. Ormai tagliato fuori da Torino, la top-10 era l’unico motivo che l’ha portato a Stoccolma, ma alla Kungliga Tennishallen l’urna non gli ha sorriso. Gli ha accoppiato subito Andy Murray, che non è più quel Murray ma resta un ex numero uno del mondo, e un Sinner piuttosto scarico si è arreso in due set. Non è la fine del mondo, visto che dopo aver mancato le Finals un calo di motivazioni ci può stare, anche perché nella ricerca di un posto fra i primi 8 Jannik ha giocato praticamente ogni settimana dallo Us Open in poi (era al suo sesto torneo di fila). Tuttavia, a meno di un’ammissione in extremis o da riserva alle ATP Finals, la sconfitta svedese gli costerà il prossimo lunedì l’uscita dalla top-10, a favore di Felix Auger-Aliassime. Per tenerlo dietro Jannik era costretto vincere il torneo e sperare che ad arrivare in finale nell’altra metà di tabellone non fosse proprio il canadese, invece i conti sono chiusi e non c’è più niente da fare. Coach Piatti saprà vederci l’aspetto positivo, perché la doppia beffa di fine stagione serve a insegnare a Sinner che non tutti i traguardi arrivano al primo tentativo, e nel tennis la capacità di gestire le battute d’arresto e digerire la delusione vale quanto un buon dritto. Tuttavia, stavolta Jannik se lo sarebbe meritato, sia per quanto ha saputo far vedere, sia per – udite udite – i punti raccolti nel 2021.
Sembra un controsenso, ma è proprio così ed è l’ennesimo scherzo del ranking dovuto alla riforma temporanea pensata in tempi di pandemia, che ha reso la classifica biennale e penalizzando chi partiva da più indietro, come i giovani. Di recente se n’è lamentato Holger Rune, spiegando che non sente ripagati i propri sforzi, visto che senza le modifiche regolamentari sarebbe già fra i primi 70 e invece insegue ancora un posto nella top-100. Difficile dargli torto. In termini numerici, nel 2021 Sinner ha messo insieme 550 punti in più rispetto al canadese che lunedì gli scipperà il decimo posto del ranking, e il suo totale rimarrà superiore indipendentemente dal risultato a Stoccolma del 21enne di Montreal, oggi in campo nei quarti di finale. Eppure, malgrado la Race (che a fine anno dovrebbe coincidere col ranking, fatta eccezione per i primi 8 che possono fare punti anche alle Finals) lo collochi al nono posto, Sinner chiuderà due posizioni più indietro, venendo di fatto privato di un risultato che doveva essere suo. Le regole parlano chiaro e vanno accettate così, ma il sistema fa acqua. Una delle ragioni per cui Auger-Aliassime resterà davanti a Sinner è la semifinale al Masters 1000 di Miami del 2019, che vale al 50% ma pesa comunque 188 punti. Che a oltre due anni e mezzo di distanza quel risultato possa ancora fare la differenza nel ranking ATP è veramente un controsenso, anche perché il circuito ha ripreso più o meno regolarmente dall’estate dello scorso anno. Invece è così e lo sarà ancora per mesi, visto che per ritrovare il ranking tradizionale bisognerà attendere fino al prossimo 15 agosto, quando il “best 18” dei giocatori tornerà a essere composto solamente dai punti delle 52 settimane precedenti. Fino ad allora qualcuno continuerà a trarne grandi benefici, a scapito di altri che invece risultano penalizzati.
Le possibilità per Torino e i casi del passato
Discorsi di classifica a parte, Sinner è già certo di un posto da primo alternate a Torino, con ancora una minuscola chance di entrare fra gli otto legata ai problemi di Stefanos Tsitsipas. Il greco, vincitore delle Finals nel 2019 a Londra, si è ritirato dal Masters 1000 di Parigi Bercy per un problema al braccio che lo perseguita da qualche settimana. In Francia ha parlato di un forfait a scopo precauzionale, e un breve video postato quest’oggi sui social ha ridotto ulteriormente le speranze di Sinner, visto che il numero 3 del mondo si sta allenando nell’accademia di Patrick Mouratoglou in Costa Azzurra, col fratello Petros a fargli da sparring. Tuttavia, fino al suo arrivo a Torino una porticina resta aperta. Dovesse guadagnare in extremis un posto, Jannik tornerebbe in corsa per la top-10 di fine anno e potrebbe provare a emulare l’impresa di David Nalbandian, che nel 2005 vinse la Tennis Masters Cup di Shanghai addirittura da quarta riserva. Sedici anni fa, l’argentino chiuse la stagione al numero 12 della Race e dopo l’immediata sconfitta a Bercy era già rientrato in Argentina, per trascorrere le vacanze. Ma arrivarono vari forfait e la chiamata dell’ATP lo beccò per un pelo, quando aveva già preparato in auto l’attrezzatura da pesca per partire con gli amici in direzione Patagonia. Prese in fretta e furia il primo volo per la Cina e dopo 24 ore di viaggio si presentò a Shanghai, senza allenamento. Ma aiutato dalla sua immensa classe finì per vincere il titolo, rimontando due set di svantaggio a Roger Federer in finale.
Se invece Tsitsipas e gli altri ci saranno, Jannik sarà a Torino da prima riserva, con 93.000 dollari garantiti per la sola presenza e la speranza di entrare in gioco almeno a torneo in corso. Non sarebbe la stessa cosa, ma non si tratta di uno scenario così raro, visto che nelle ultime dieci edizioni è capitato ben tre volte. La più curiosa è quella di Janko Tipsarevic, che nel 2011 entrò in gara per il ritiro di Murray e nell’ultimo match del round robin, quando non aveva più chance di passare il turno, batté il suo grande amico Novak Djokovic negandogli l’accesso alla semifinale. Più recentemente hanno giocato un match da riserva David Goffin nel 2016, al posto di Gael Monfils, e due Pablo Carreno Busta, che nel 2017 sostituì Nadal dopo il primo incontro. Curioso anche il caso del 2008, quando Radek Stepanek venne ripescato al posto di Andy Roddick (che diede forfait dopo un solo match) e nella prima delle due sfide giocate a Tokyo fu costretto a farsi prestare le racchette da Novak Djokovic, visto che le sue erano state fermate in dogana e si trattava di un modello su misura introvabile nei negozi. Qualora dovesse entrare in gara a torneo iniziato, Sinner riceverebbe lo stesso trattamento degli altri: 200 punti e 173.000 dollari per ciascuna vittoria nel girone, più ovviamente punti e premi relativi agli eventuali turni successivi.