Andrey Rublev, dopo aver battuto Hubert Hurkacz e aver conquistato la finale dell’ATP 500 di Dubai, ha firmato la telecamera con una frase eloquente: “Niente guerra per favore”
Andrey Rublev prosegue la sua avventura nell’ATP 500 di Dubai, raggiungendo la seconda finale in altrettante settimane: il russo batte Hubert Hurkacz con il delicato punteggio di 3-6 7-5 7-6 e può andare a caccia del suo titolo numero 10 della sua carriera, il quinto a livello 500. Il match è stato incredibilmente lottato e al polacco non sono bastati i 27 ace messi a segno per evitare di subire una sconfitta bruciante, soprattutto per come l’incontro si stava mettendo. Dopo un primo set quasi dominato, il numero 11 del mondo sembrava in volata verso il terzo successo in altrettanti confronti contro Rublev, ma il secondo favorito del torneo è riuscito, proprio nel momento più critico, a ritrovare il suo gioco e lo spirito giusto per mettere a segno la rimonta: nelle ultime due settimane, è capitato molte volte al moscovita di riuscire a superare le criticità e, se questo trend dovesse confermarsi, il numero 7 del mondo potrebbe iniziare a compiere quel salto di qualità tanto atteso e ancora non avvenuto.
Al di là dei discorsi relativi al match, Rublev si è confermato al centro di una vera e propria propaganda contro Putin e contro la guerra che la Russia ha mosso contro l’Ucraina. Dopo aver conquistato, in coppia con l’ucraino Denys Molchanov, il titolo di doppio nell’ATP 250 di Marsiglia, il russo ha definitivo “terribili” le azioni del suo presidente in materia di politica bellica e, come se non bastasse, ha voluto mandare un ennesimo messaggio di pace attraverso il ruolo di grande visibilità mediatica. Terminato l’incontro con Hurkacz, la testa di serie numero 2 ha firmato la telecamera con una frase eloquente: “Niente guerra per favore“.