Le parole di Daniil Medvedev dopo la vittoria contro Novak Djokovic nella semifinale del torneo ATP 500 di Dubai. Il russo ha parlato delle emozioni che derivino dal battere un tennista come il serbo, e delle difficoltà che ha dovuto attraversare per tornare al livello attuale. Quella contro Rublev sarà la terza finale in tre settimane.

Daniil Medvedev ha sconfitto Novak Djokovic nella semifinale del torneo ATP 500 di Dubai. si è trattato dell’incontro numero quattordici tra i due, con la prima vittoria del russo dopo cinque successi consecutivi di Nole: “Ogni volta che vinco contro Djokovic è una sensazione incredibile. – Ha detto Medvedev a fine partita. – Probabilmente è il migliore della storia, o almeno uno dei tre migliori. La finale dello US Open è il miglior ricordo che ho, essendo stato anche il mio unico trionfo in uno Slam. Vincere contro Djokovic è un sogno che diventa realtà. Sarà qualcosa che rimarrà per sempre nella mia memoria. Vincere contro Nole dà sempre sicurezza”. Il russo ha poi spiegato in che modo è riuscito a vincere questa partita: “Credo di essere riuscito a correre e a tenere molte palle in campo. Ci sono giocatori, come Hurkacz e Cressy, che si avvicinano di più alla rete. Novak è molto forte a rete, ma non è il tipico giocatore che si sente comodo a salire, per cui dev’essere stato più complicato per lui. Ha provato diverse soluzioni, io dovevo essere pronto perché la partita avrebbe potuto cambiare da un momento all’altro”.

Il prossimo avversario sarà Andrey Rublev, suo connazionale, che ha sconfitto Alexander Zverev nella semifinale della parte bassa del tabellone: “Rublev è un giocatore incredibile, potrebbe vincere Masters 1000 e Slam. Ogni tanto subisce la tensione nei momenti importanti, ma non accade tanto nei tornei 500, visto che ne ha vinti vari. Abbiamo affrontato sfide dure in passato, come le sue due ultime vittorie, che sono arrivate dopo partite molto combattute. Mi aspetto una partita dura sul piano fisico e mentale. Ho bisogno di essere al mio miglior livello”. Nonostante i due condividano la stessa origine geografica, Medvedev ha definito il loro rapporto in modo singolare: “Siamo legati, ma siamo molto competitivi. Forse lui sarebbe stato capace di mantenere un’amicizia, ma io no. Parliamo da colleghi, ma non ci diamo consigli. Se gli avessi dato qualche consiglio, domani in finale sarebbe stato stressante per me”.

Quella di Dubai sarà la terza finale in tre settimane consecutive per Medvedev, che è il tennista più in forma del circuito in questo momento, e ha parlato così delle difficoltà che ha superato per tornare al top: “Sono riuscito a recuperare la mia sicurezza, è qualcosa che non succede spesso. C’erano partite in cui il mio avversario saliva a rete e io scelgo uno dei due lati per il passante, ma loro indovinavano sempre. Ora mi sento bene e scelgo sempre il posto giusto dove colpire, questo è sintomo di sicurezza. Voglio proseguire sulla cresta di questa onda”.