L’azzurro cede in tre set al russo, giù giustiziere di Sonego agli ottavi di finale
Dopo Sonego, anche Jannik Sinner si arrende alla rimonta di Aslan Karatsev. Nei quarti dell’Atp di Dubai il giovane italiano conclude una settimana nel complesso positiva cedendo alla distanza sul 6-7 6-3 6-2. Un’altra partita complessa per Jannik, il quarto più giovane di sempre a spingersi sino a questo punto nel torneo negli Emirati, dopo le energie spese per prevalere su Bautista Agut. Ci ha messo del suo anche Karatsev, sempre più solida realtà del tennis di vertice da circa un anno, capace di non demoralizzarsi dopo un brutto avvio che aveva permesso a Sinner di ritrovarsi sul 3-0 con un parziale di 12 punti a 1 dopo pochi minuti. Il russo, tuttavia, cresce con il passare dei minuti e rientra in carreggiata in un lungo settimo game prima dell’aggancio sul 4-4. Jannik rischia scivolando sullo 0-30, a sua volta Karatsev emerge dalla medesima situazione e la frazione sfocia nel tie-break, in cui è l’azzurro ad andare in fuga sul 6-3. Il numero 42 al mondo cancella i primi due set point con la battuta a disposizione ma sul terzo viene tradito ancora una volta dal colpo bimane.
La reazione del semifinalista di Melbourne non tarda ad arrivare. In un game da 18 punti e alla quinta palla break Karatsev strappa il servizio a Sinner e allunga sul 3-0, l’azzurro ha bisogno di tirare il fiato ma evita di lasciare scappare l’avversario, che nel frattempo macina vincenti e si fa sempre più minaccioso in risposta. Con determinazione, il classe 2001 resiste ai vantaggi e resta in scia del russo, in attesa di una possibilità che si materializza sul 5-3. Jannik si issa sullo 0-30 in ribattuta, gioca male il quarto punto del game ma nei restanti tre è Karatsev a farsi largo a suon di winners, grazie anche a un ritmo ritrovato col rovescio. In avvio della frazione decisiva il servizio non è più un fattore per entrambi. Break e controbreak in apertura, Sinner resiste sull’1-1 e poi manca due opportunità nel game successivo finendo col capitolare sul 2-2. Una pallata verso il terreno e qualche racchettata sul nastro prima di sedersi al cambio campo per l’altoatesino, visibilmente stizzito per degli errori tecnici e di concetto che non riesce a perdonarsi. E’ la spallata decisiva all’incontro, che Karatsev porta a casa con un secondo break prima di chiudere sul 6-2: in semifinale attende il vincente di Rublev-Fucsovics.