Le parole in conferenza stampa dell’azzurro dopo la sconfitta in cinque set subita al primo turno del primo Slam stagionale
Una delusione enorme per una partita che sembrava aver rimesso in piedi dopo una partenza balbettante. Matteo Berrettini esce di scena a Melbourne Park e si arrende ad Andy Murray al termine della partita più lunga mai giocata dall’azzurro. “Non sono molto contento di come sono sceso in campo – afferma Matteo -. Le condizioni erano molto più lente rispetto a quando mi sono riscaldato. Da umido a molto secco, la temperatura alla fine è diventata alta e la palla volava. Ho dovuto abbassare anche la tensione delle corde. Murray ha gestito la situazione meglio di me, mentre io oggi non credo di aver giocato affatto bene. Il matchpoint? Ora è difficile per me parlare della partita. Ho avuto la chance e non l’ho sfruttata. . L’anno scorso ho vinto 7-6 al quinto. Quest’anno ho perso 7-6 al quinto. Questo è il tennis. Stanchezza? Le mie gambe erano un po’ pesanti, ma non è questo il motivo della sconfitta. Sapevo che sarebbe stato un esordio difficile – prosegue il romano -. Andy è un grande campione ed ha giocato meglio del sottoscritto. È incredibile ciò che è riuscito a fare in questi anni dopo così tanti interventi chirurgici e i tanti chilometri percorsi nella sua vita tennistica. Dimostra quanto ami il tennis. È stato un piacere condividere con lui il campo e quest’atmosfera fantastica”.