Tramite un comunicato ufficiale, l’ATP ha dichiarato che Alexander Zverev è stato scagionato dall’accusa di violenza domestica
Tramite un comunicato ufficiale, l’ATP ha dichiarato che Alexander Zverev è stato scagionato dall’accusa di violenza domestica che era stata mossa nei suoi confronti ad ottobre 2019. A sollevare il caso era stata la sua ex fidanzata Olya Sharypova, la quale aveva denunciato alcuni episodi di violenza a suo dire commessi dall’ex numero 2 del mondo. I fatti raccontati, tuttavia, non sono stati supportati da prove e, dopo 15 mesi di investigazione, l’ATP ha deciso che non ci sono le premesse per colpevolizzare il 2 volte campione delle Nitto ATP Finals. Di seguito, l’intero comunicato rilasciato dall’ATP sul suo sito ufficiale.
“Un’importante indagine indipendente su Alexander Zverev ha trovato prove insufficienti per suffragare le accuse di abuso mosse contro di lui. Di conseguenza, l’ATP non intraprenderà alcuna azione disciplinare. Commissionata dall’ATP nell’ottobre 2021, l’inchiesta ha esaminato le accuse di abusi domestici fatte dalla ex ragazza di Zverev, Olya Sharypova. Mentre l’obiettivo principale dell’indagine riguardava presunti abusi che sarebbero avvenuti nel corso dell’ATP Masters 1000 a Shanghai nel 2019, essa comprendeva anche presunti comportamenti scorretti in altre località, tra cui Monaco, New York e Ginevra, come indicato nelle relazioni pubbliche. L’indagine è stata condotta da The Lake Forest Group (LFG), un investigatore di terze parti, guidato dal fondatore e amministratore delegato G. Michael Verden e Jennifer Mackovjak. Sia Verden che Mackovjak sono investigatori privati con più di 60 anni di esperienza combinata nel campo, anche negli sport professionistici. La LFG fu incaricata di condurre le indagini in modo completamente indipendente, con il consulente legale esterno di ATP, Smith Hulsey & Busey, che fungeva da intermediario. L’ATP ha assistito con accesso alle informazioni e ai testimoni come richiesto. LFG ha condotto ampie interviste sia con Sharypova e Zverev, e altri 24 individui tra cui familiari e amici, giocatori di tennis, e altre parti coinvolte con l’ATP Tour. L’inchiesta ha esaminato le osservazioni di Sharypova e Zverev, inclusi messaggi di testo, file audio e foto. Questo includeva materiali estratti volontariamente dai dispositivi elettronici di Zverev tramite un esperto forense di terze parti. LFG ha anche esaminato i record operativi relativi al torneo di Shanghai, i documenti presentati da testimoni di terze parti, e le registrazioni pubbliche, compresi i post sui social media e le relazioni della stampa. A seguito di un esauriente processo di 15 mesi, LFG ha presentato la sua relazione completa all’ATP. In base alla mancanza di prove affidabili e di testimonianze oculari, oltre alle dichiarazioni contrastanti di Sharypova, Zverev e altri intervistati, l’inchiesta non è stata in grado di corroborare le accuse di abuso, o determinare che le violazioni delle regore ATP On-Site Offenses o Player Major Offenses abbiano effettivamente avuto luogo. Di conseguenza, nessuna azione disciplinare contro Zverev sarà intrapresa dall’ATP. Questa decisione potrà comunque essere riesaminata in caso di nuove prove, o qualora qualsiasi procedimento legale riveli violazioni delle regole ATP. Zverev ha costantemente negato tutte le accuse e sostenuto le indagini dell’ATP”.
Sulla questione si è pronunciato anche Massimo Calvelli, uno dei vertici dell’ATP, il quale ha affermato: “La serietà e la complessità di queste accuse hanno richiesto un processo investigativo estremamente accurato e delle risorse considerevoli. Ci hanno anche richiesto di rivolgerci a degli investigatori esperti, il che si è trattato di un terreno inesplorato per l’ATP. Crediamo fortemente nel processo esaustivo che è stato necessario per giungere ad un giudizio fondato. Questo dimostra il bisogno per noi di fornrire risposte più efficaci per quel che concerne la sicurezza. È la ragione per cui abbiamo fatto passi avanti in quella direzione, con tanto importante lavoro ancora da fare”.