Il russo ha parlato della sua speciale rivalità con Novak Djokovic prima della nuova sfida nella seconda semifinale del torneo ATP 500 di Dubai
Daniil Medvedev è una realtà consolidata. Nel 2019 il russo ha iniziato a lottare per i titoli più importanti e da allora non si è più fermato. È uno dei pochi che ha il tennis e la personalità per affrontare i migliori, senza crollare già prima di essere sceso in campo. In una intervista concessa ad Eurosport, Daniil ha analizzato il prossimo incontro a Dubai contro Novak Djokovic e ha parlato dell’importanza di aver visto giocare Federer per il tipo di approccio alle partite.
“Mi piace quando Novak vince gli Slam – ha dichiarato Medvedev – anzi in realtà mi piacciono molte cose di lui. È sempre stato molto buono con me fin da quando ero giovanissimo. Ci siamo conosciuti quando ero numero 480 mondo ed è sempre stato lo stesso con me, che fossi 480 o numero 1 del mondo. Lo rispetto molto per questo. Ho anche il mio nome nella storia. Sono stato io a non fargli vincere il Grande Slam e, in un certo senso, mi dispiace per lui, perché avrei voluto che lo facesse. Ogni volta che gioco contro di lui voglio vincere. Sono competitivo e non mi importa chi ho dall’altra parte della rete, se il mio migliore amico o il mio peggior nemico, voglio solo vincere. Novak risveglia qualcosa in me. Abbiamo avuto partite pazzesche in passato, quando lo affronto sento qualcosa di speciale”.
L’importanza di Roger Federer. “Quando ero bambino avevo la mentalità del “divertiamoci”, ma da quando ho iniziato a prendere il tennis più seriamente, voglio solo vincere. Cerco di rimanere concentrato. In un certo senso ho imparato da Roger, perché nello spogliatoio era molto divertente, rilassato e sempre sorridente, ma quando giocavi contro di lui, se facevi un punto importante e lo guardavi dava l’impressione di essersi arrabbiato con te. Questo è esattamente il modo in cui bisogna comportarsi nelle partite”.
Sul ritorno in top-10. “Ero un po’ deluso da me stesso. È stata una sensazione strana. Ho visto altri giovani come me rimanere in top-10 e fare bene per molto tempo, mentre io non sono stato in grado di farlo l’anno scorso. Sono uscito dalla top-10 meritatamente e ho pensato a come cambiare la situazione. Non ho fatto nulla di speciale, ma sono felice che le cose si siano messe in questo modo. Cercherò di mantenere questo livello il più a lungo possibile”.