Dopo un primo set lottato, l’australiano ha perso la testa e ricevuto prima un punto e poi un game di penalità all’inizio del secondo

Sarà Andy Murray a sfidare Matteo Berrettini nell’ultimo atto del Boss Open. Lo scozzese si è imposto su Nick Kyrgios con lo score di 7-6(5) 6-2 in un’ora e 3 minuti di gioco, mettendo così la firma sulla sua settantesima finale in carriera a livello di circuito maggiore. L’ultima risaliva ad inizio anno, quando il tre volte campione Slam perse per 6-3 6-3 contro Aslan Karatsev nell’ATP 250 di Sydney.

La partita è tiratissima nel primo set, con tanti game che terminano ai vantaggi: due palle break nel settimo gioco in favore di Kyrgios e una nell’ottavo in favore di Murray, ma senza nessun break si arriva al tie-break. Lo scozzese compie il primo allungo e poi subisce la rimonta fino al 3-3. Kyrgios si porta quindi avanti 4-3, ma Murray serve bene e sale 5-4. L’australiano perde il primo dei due punti al servizio e Murray può chiudere il set con la battuta sul 6-5. Un cattivo rimbalzo favorisce lo scozzese, che di conseguenza conquista il primo parziale. Kyrgios va su tutte le furie, rompe una racchetta e inizia una discussione con il pubblico.

Il giudice di sedia infligge un point penalty all’australiano, che con due doppi falli gli costa anche il break in apertura di secondo set. Arriva poi il game penalty che porta Murray sul 2-0. Kyrgios tiene il turno di battuta, ma esce completamente dalla partita e lo scozzese chiude senza problemi.

Nei precedenti con Berrettini c’è estrema parità: l’azzurro ha vinto l’ultimo confronto sull’erba del Queen’s nel 2021 per 6-3 6-3, mentre Murray vinse nel 2019 a Pechino in due tie-break.