Il numero 1 d’Italia, specie grazie ad un’incredibile prestazione al servizio, supera il teutonico nel penultimo atto del torneo tedesco e per la nona volta in carriera approda in finale in un torneo ATP

Chi di tie-break ferisce di tie-break perisce. Questo è il riassunto perfetto del successo, nonché dell’approdo in finale nell’ATP 250 di Stoccarda, di Matteo Berrettini. Il numero 1 d’Italia, nel penultimo atto, ha infatti sconfitto per 7-6(7) 7-6(4) in un’ora e 48 minuti il tedesco Oscar Otte, che questa settimana nella località tedesca aveva vinto tutti e quattro i set disputati al tie-break. Un’ottima performance da parte di Matteo, in particolare con la prima di servizio, con cui ha conquistato l’84% dei punti (41/49) e ben 18 aces. Il numero 10 al mondo, rientrato questa settimana dopo il lungo infortunio alla mano, centra perciò la nona finale in carriera a livello ATP, la quarta su erba. Ora il campione romano attende il vincente dell’altra semifinale, che vedrà come protagonisti Andy Murray e Nick Kyrgios.

Il primo set è dominato dal servizio. Nel complesso, ci sono, infatti, appena quindici punti vinti dal giocatore in risposta (9 Berrettini, 6 Otte) su sessantuno giocati e solamente una palla break, avuta (ma non concretizzata) da Berrettini nell’ottavo game. La conclusione naturale della prima frazione è quindi il tie-break. In quest’ultimo ci sono vari ribaltamenti di fronte: Berrettini parte ottenendo il mini-break ma viene subito ripreso. Sul 3 pari, poi, succede l’opposto: Otte si porta avanti e il numero 1 d’Italia recupera subito. Da quel momento permane l’equilibrio e nessuno dei due contendenti concede più nulla al servizio sino al sedicesimo punto, in cui Otte, con il primo doppio fallo della sua partita, concede il terzo mini-break, nonché una tiratissima prima frazione all’azzurro.

Nel secondo parziale il copione non cambia ed, anzi, per entrambi ci sono ancora meno punti conquistati in risposta (appena quattordici su sessatandue giocati). Si approda così nuovamente al tie-break. In quest’ultimo, a differenza del primo set, a Berrettini basta un unico mini-break, ottenuto nel sesto punto, per procurarsi il successo e l’approdo in finale.