Ashleigh Barty, intervistata dal The Guardian, ha dichiarato di non aver mai visto un livello così alto tra le top 50 e di non aver per nulla rimpianto di essersi ritirata dal tennis professionistico
Ashleigh Barty, dopo aver vinto gli Australian Open, ha preso la clamorosa decisione di ritirarsi dal tennis professionistico a soli 26 anni, per di più da numero 1 del mondo. Alcuni hanno compreso la sua scelta, altri l’hanno anche aspramente criticata e, infine, altri ancora hanno ipotizzato che si trattasse soltanto di una pausa, prima di tornare a prendere in mano la racchetta e di rituffarsi nel circuito. L’australiana, in un’intervista al The Guardian, ha regalato una bella delusione a chi sognava di rivederla sui palcoscenici più importanti: “Ritiro? Non ho rimpianti – ha affermato la 3 volte vincitrice Slam –, nemmeno uno. Ero consapevole di star prendendo la decisione più giusta per me, era proprio quello che volevo. So che molte persone ancora oggi faticano a comprendermi, tuttavia spero che chiunque rispetti la mia volontà, visto che la scelta riguarda la mia vita. È stato un viaggio incredibile e ho raggiunto tutti gli obiettivi che sognavo”.
Barty, poi, ha ammesso di non seguire molto il tennis ultimamente, poiché si sta dedicando alle altre sue passioni, quelle attività che aveva messo da parte per diventare una campionessa. “Devo dire che quest’anno non ho visto le finali di Wimbledon, mi dispiace deludervi. Ovviamente sono stata molto felice per Ons [Jabeur] e Elena [Rybakina], entrambe ragazze brillanti. Ed è stato anche fantastico vedere ciò che è stato capace di realizzare Nick [Kyrgios]: lo conosco da dodici anni e sapere che ha raggiunto la finale mi ha molto emozionata. Da quando mi sono ritirata, tuttavia, non ho visto molte partite, quasi nulla, come del resto mi capitava quando ero in attività. Occasionalmente accendo la TV e metto gli incontri di sottofondo, ma è raro che mi sieda e resti concentrata a guardare un match dall’inizio alla fine. Ho colpito tantissime palle nella mia vita, non sento il bisogno di vedere altri fare lo stesso“.
Infine, una menzione a Iga Swiatek, colei che ha ereditato il primo posto della classifica mondiale. “Iga è un talento incredibile, una ragazza fantastica ed educata. Adoro lei e il suo team, non potrei essere più felice di sapere che è stata lei a diventare la nuova numero 1 del mondo, perché interpreta lo sport nella maniera corretta e perché possiede energia e tanto carisma. Ma sono anche felice che il circuito WTA abbia un’eccezionale quantità di atlete molto molto brave. Prima c’erano una, due giocatrici che dominavano, invece da qualche anno la situazione è diventata più imprevedibile e meno impronosticabile. Ciò non vuol dire che il livello si è abbassato, anzi è proprio sintomo che il tour ha raggiunto un livello mai visto nelle epoche passate. Nell’attuale top 40, top 50 ormai le ragazze sono tutte preparatissime dal punto di vista tecnico e fisico, al punto che ognuna di loro è in grado di produrre un livello da top 10″.