È apoteosi azzurra alla Tennis Napoli Cup: Lorenzo Musetti elimina Miomir Kecmanovic, sarà derby in finale con Matteo Berrettini

È apoteosi azzurra alla Tennis Napoli Cup: dopo tutti i problemi iniziali e le polemiche della settimana, gli organizzatori non potevano sperare in una finale migliore di questa. Perché sarà un derby italiano in Italia, Matteo Berrettini contro Lorenzo Musetti, l’esperienza e il pragmatismo del romano contro la freschezza e l’estro del carrarino, in una cornice, quella del Golfo di Napoli, che avrà spalti gremiti e un tifo sensazionale. Dopo il successo del numero 16 del mondo, 3-6 7-6 6-3, contro Mackenzie McDonald, Musetti ha regalato un’altra ora e mezza di spettacolo e ha eliminato l’ostico serbo Miomir Kecmanovic con il punteggio di 6-3 6-4, migliorando le semifinali appena ragguinte a Sofia e Firenze e raggiungendo quella che è la seconda finale della sua carriera, la prima sul cemento dopo quella vinta, ai danni di Carlos Alcaraz, nell’ATP 500 di Amburgo dello scorso luglio.

Partita giocata molto bene dal numero 24 del mondo, nonostante un inizio più che complicato. I primi due giochi sono durati ben 18 minuti, con il serbo che non ha concretizzato una palla break e ne ha poi annullate quattro al nostro portacolori. Poi, nel terzo game, Kecmanovic si è fatto valere e ha messo a segno per primo il break, salvo poi subire il prepotente rientro di Musetti, che ha conquistato quattro giochi di fila e si è involato verso il 6-3, maturato dopo 49 minuti di lotta. Secondo set, invece, molto più a senso unico, al contrario di quanto si potrebbe evincere dal punteggio: zero, infatti, le chance concesse dalla quarta forza del seeding, il quale ha messo in campo il 72% di prime e con esse ha raccolto l’89% dei punti, facendo registrare anche un dignitoso 57% sulla seconda. In totale, sono stati ben 29 i vincenti del carrarino, che di contro ha commesso soltanto 6 errori gratuiti, di cui un doppio fallo. Dopo il break maturato nel quinto game – e nonostante due occasioni di controbreak non concretizzate nel turno di risposta successivo – l’azzurro ha amministrato in modo magistrale il vantaggio e, dopo 1 ora e 30 minuti di show, ha chiuso 6-3 6-4, scrivendo il suo nome tra quello dei finalisti.