Andy Murray, in conferenza stampa al Masters 1000 di Cincinnati, ha riflettuto sul ritiro di Serena Williams e ha colto l’occasione per una profonda riflessione personale

Andy Murray, dopo la brutta prestazione di Montreal, si è presentato in condizioni decisamente migliori al Masters 1000 di Cincinnati: l’ex numero 1 – attualmente 47 – del mondo ha ottenuto un bel successo contro Stan Wawrinka, prima di cedere al numero 11 del mondo Cameron Norrie, ma solo per 3-6 6-3 6-4 e con tante chance di poter far girare il match in suo favore. Alla fine, però, al britannico è mancata la lucidità necessaria per sfruttare le opportunità creatosi, il tutto anche per via di alcuni crampi.

“A volte sentivo di star giocando molto bene, poi improvvisamente non più – ha affermato lo scozzese in conferenza stampa –. Non sono stato continuo come avrei voluto nel corso del match, ma penso di aver trascorso momenti positivi e ho avuto le mie occasioni per vincere la partita. Certamente Norrie ha migliorato il suo gioco rispetto a qualche anno fa: sta risponendo un po’ meglio, servendo un po’ meglio, è più penetrante negli scambi da fondocampo. Inoltre, sta attraversando il momento migliore della sua carriera. Ho sperimentato dei crampi, ma non continuativamente come nei tornei precedenti. Senza dubbio questo ha influenzato il modo in cui ho giocato alla fine. È una grande preoccupazione per me, qualcosa che devo affrontare e a cui devo trovare una soluzione. Nessuno sa esattamente perché si verificano i crampi. Ci sono molte ragioni: problemi di idratazione, questioni legate al cibo, la fatica o lo stress”.

Poi, il due volte campione di Wimbledon ha riflettuto sull’imminente ritiro di Serena Williams: “È triste quando uno dei grandi campioni smette di giocare. Sembra davvero strano anche quando hanno 40 anni, perché ci si rende conto di come il tempo passi anche per loro, che a primo impatto non sembrano persone normali. È una grande perdita per il nostro sport, ha ottenuto grandi risultati e ha tutto il diritto di prendere questa decisione. Il mio ritiro? Non so davvero, ad essere sincero. Non so se annuncerei qualcosa oppure mi fermerei e basta. Non so. Tuttavia, ho sempre immaginato di finire la mia carriera nel Regno Unito”.