Le parole dell’ex numero uno al mondo dopo essersi guadagnato il pass per la finale dell’ATP di Sydney
Con la vittoria in rimonta ottenuta contro Reilly Opelka, Andy Murray si è guadagnato la finale dell’ATP 250 Sydney. Nell’ultimo atto del torneo affronterà Aslan Karatsev, che nella sua semifinale ha superato Daniel Evans in un match durato più di tre ore.
L’ex numero 1 del mondo tornerà quindi a giocarsi un titolo ATP dopo due anni e tre mesi.
L’ultimo titolo vinto da Murray risale infatti ad ottobre 2019, quando in finale aveva superato Stan Wawrinka nell’ATP 250 di Anversa.
Nella conferenza stampa post-partita il britannico non solo ha analizzato la partita, ma ha anche commentato la scelta del Ministro Hawke di cancellare il visto di Novak Djokovic.
“È fantastico essere di nuovo finale. È stata una partita molto dura, ma sono molto contento di come sono andate le cose. Ho servito in modo intelligente, vario e anche nel secondo set ha funzionato” – ha commentato Murray sulla sua prestazione.
“Con Karatsev ho solo avuto modo di allenarmi una volta durante la stagione sull’erba. Gioca bene con queste condizioni, basti vedere che cosa ha fatto in Australia l’anno scorso. Non sarà una partita facile” – ha invece dichiarato sul suo prossimo avversario.
Interrogato su Novak Djokovic, Murray ha detto: “Non è una buona situazione per nessuno, ma non voglio prendere a calci Nole mentre è a terra. Non so come sia andato il processo o i motivi esatti, se farà ricorso o meno, nemmeno se può continuare ad allenarsi. Volevamo tutti che la situazione si risolvesse. Tutta questa situazione si è trascinata troppo a lungo, non è stata l’ideale per il tennis, per gli Australian Open e per Novak.
Il mio punto di vista sulla vaccinazione è che incoraggio tutti a vaccinarsi. Ognuno deve prendere la propria decisione, ma in un paese come l’Australia è necessario essere vaccinati per poter entrare, competere qui, e ovviamente la stragrande maggioranza dei giocatori lo ha fatto. Circa il 98% dei giocatori del circuito maschile è stato vaccinato, il che è molto positivo. Tutti dovrebbero fare ciò che credono, ma ci sono conseguenze per le decisioni prese“.