Ennesima dimostrazione di pace data da Andrey Rublev, che ha aperto il suo cuore in un’intervista a Clay Magazine e, dopo aver ribadito che la guerra è solo ingiustizia e atrocità, ha bacchettato Wimbledon e il governo britannico per le decisioni prese negli ultimi mesi
Andrey Rublev è un tennista russo che ha, sin dall’inizio, fatto sentire la propria voce a favore della pace e contro la guerra, al pari di altri atleti suoi connazionali come Anastasia Pavlyuchenkova e Daria Kasatkina, oltre alla bielorussa Victoria Azarenka. Azarenka e Rublev, in particolare, hanno fatto molto di più: non si sono limitati a dichiarazioni genuine o a firmare la telecamera con messaggi di pace, bensì hanno intavolato trattative con gli organi governativi per escogitare una maniera per aiutare, attraverso il tennis, il popolo ucraino e tutte le persone che stanno soffrendo in questo periodo difficile. Questo al governo britannico non è interessato e, a tutti i tennisti russi e bielorussi, è stata vietata la partecipazione a Wimbledon e agli altri eventi su erba, nonostante la neutralità dei singoli, i quali da mesi giocano senza esporre la proprie bandiera.
La decisione presa dai britannici ha fatto molto discutere ed è stata condannata da quasi tutto il mondo, non a caso la LTA (Federtennis britannica) ha ricevuto multe salate dall’ATP e dalla WTA, con la minaccia di ulteriori e più seri provvedimenti, qualora il ban fosse prorogato al 2023. E Rublev, intervistato da Clay Magazine, ha voluto sfogarsi: tante le proposte di aiuto fatte al governo britannico, nessuna delle quali ha ricevuto una risposta positiva. “Noi atleti siamo stati davvero onesti – ha affermato l’attuale ottava forza del ranking ATP –. Abbiamo intavolato discussioni e trattative con tutti gli organi di governo: l’ATP è stata onesta, ci ha ascoltato e ci è venuta incontro, cosa che non è stata fatta dalla Gran Bretagna. Abbiamo dato loro tantissime opzioni perché volevamo aiutare, volevamo aiutare davvero, ma evidentemente a loro non interessava più di tanto. Forse per loro ruota tutto intorno alla politica, considerata più importante persino della pace. Potevamo dare al mondo un messaggio forte, quello dell’unione degli sportivi di tutte le nazionalità a dispetto dei problemi politici. Ma è difficile quando devi parlare con persone che usano lo sport per manipolare la politica. Se ci esclusono per il secondo anno consecutivo, cosa avranno ottenuto? Non avranno aiutato nessuno e avranno semplicemente punito noi atleti per qualcosa di cui non siamo responsabili. Noi vorremmo aiutare davvero, mostrare che la strada della pace è possibile”.
L’ennesima manifestazione di pace è stata data dal moscovita anche nella seguente dichiarazione, tratta dalla medesima intervista con Clay Magazine: “La cosa più importante da dire è questa: le persone normali non devono soffrire, è orribile che debbano pagare per gli errori dei loro governatori, dei più potenti. Le persone normali devono godersi la vita, non attraversare una situazione orribile e disumana come questa”.