Andrea Gaudenzi presidente dell’ATP ha parlato della ripartenza del tour e delle difficoltà connesse

Ad un’ora dall’inizio dei match del tabellone principale del Palermo Ladies Open, Supertennis TV ha ospitato ed intervistato il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi. A poche settimane dalla ripresa del circuito maschile, il numero uno dell’organizzazione ha parlato della situazione attuale: Quella 2020 continua ad essere una stagione delicata e complessa perché ogni settimana cambia qualcosa. Come sapete ora il ministro della salute della Comunità di Madrid ci ha mandato una notifica e per il Masters 1000 spagnolo dovremo valutare nuovi componenti e discuteremo con il board ATP oltre che con gli organizzatori – spiega Gaudenzi che non può ancora avere l’assoluta certezza del calendario proposto – Stiamo provando a programmare nel miglior modo possibile, naturalmente attenendoci a ciò che dicono i governi”.

Dalla USTA filtra fiducia per i due tornei nordamericani, ma sono ancora diverse le incognite anche se al momento i piani non cambiano: Per adesso il calendario rimane quello che abbiamo annunciato. Dopo il Roland Garros stiamo organizzando una stagione europea indoor che ci porterà alle Finals di Londra – prosegue Gaudenzi dando rilevanza a quello che sarà il più grande problema dell’ATP – Il nostro problema più grande sono i viaggi, dobbiamo far muovere in sicurezza tutti garantendo un’esenzione della quarantena. Per New York abbiamo un protocollo di 75 pagine, vogliamo mettere i giocatori in una bolla garantendo distanze, facendo test accurati ed riducendo il tempo che i tennisti passano fuori dalla bolla dove il rischio è maggiore. Per questo stiamo parlando anche con NBA e PGA, ma nel caso del basket la bolla di Orlando è diversa dalla nostra perché loro possono finire la stagione lì, mentre i nostri atleti devono viaggiare”.

Per quanto riguarda il finale di stagione Gaudenzi ribadisce poi l’idea di voler fare una stagione indoor europea, cosa che facilita la situazione a livello operativo anche se l’attuazione non resta facile: “Non aiuta non poter giocare in Asia, ma ora stiamo cercando di programmare il maggior numero di tornei per coprire il buco asiatico, anche se organizzare un torneo quest’anno è complicato dal punto di vista operativo e finanziarioanalizza Gaudenzi che per questo ringrazia chi si sta impegnando per rendere la ripresa possibile – Siamo grati a tutti ed in Italia ringrazio la Federtennis e gli organizzatori dei Challenger perché stanno dando un aiuto rilevante alla ripartenza del circuito”.