Elina Svitolina ha dichiarato che non giocherà contro atlete russe e bielorusse sotto la propria bandiera: Anastasia Potapova, sua avversaria designata per il primo turno del WTA 250 di Monterrey, ha dichiarato che nessun atleta russo è a favore della guerra
Ha fatto molto discutere, recentemente, la decisione, presa da Elina Svitolina, di non voler scendere in campo contro le tenniste russe o bielorusse, finché esse potranno ancora competere sotto il segno della loro bandiera. Tutto ciò è avvenuto in quanto, al primo turno del WTA 250 di Monterrey, la numero 15 del mondo, accreditata della prima testa di serie, è stata sorteggiata contro la russa Anastasia Potapova. La tennista di Saratov, però, non ci sta e, condannando la guerra che Vladimir Putin sta mettendo in atto, ha anche voluto precisare come nessun atleta russo abbia colpe di quello che sta accadendo. Un comunicato molto bello ed efficace quello della ventenne numero 115 del mondo, la quale ha denunciato di non voler restare, in quanto atleta russa, ostaggio di questa incomprensibile situazione.
“Sin da quando ero una bambina – ha spiegato Potapova in un comunicato ufficiale –, ho avuto la libertà di scegliere la mia strada e di scoprire me stessa. Ho sempre sognato di essere una tennista e ho scelto di percorrere questa via, tuttavia nessuno mi ha chiesto di scegliere chi volessi affrontare e sotto quale bandiera volessi competere. È difficile per me spiegare ai politici che a me non interessa di quale nazione sia l’avversaria che affronto in campo, semplicemente lotto per vincere, per giocare bene e per ottenere i migliori risultati possibili. Sfortunatamente, noi atleti professionisti russi stiamo diventando ostaggi di questa situazione. Giocare a tennis è ciò che noi abbiamo scelto di voler fare in ogni giorno della nostra vita e ci impegniamo sempre per fare del nostro meglio in ogni situazione. Sono molto dispiaciuta e, anche se sono una persona che nulla a che fare con la politica, dichiaro a gran voce di essere contro le urla, le lacrime e la guerra. La pace unisce il mondo, fa sì che i bambini possano continuare a sognare”.