Le dichiarazioni della tennista russa, che in un video pubblicato sui suoi profili social, ha lanciato dure accuse all’Ucraina
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono stati tanti i giocatori russi che hanno preso le distanze e ripudiato le decisioni del proprio governo, a tal punto da pensare anche di cambiare il proprio passaporto. Non dello stesso avviso, però, è Anastasia Gasanova, attuale numero 154 del ranking WTA, che nei giorni scorsi ha difeso il proprio Paese sui social e attaccato duramente il popolo ucraino.
“Ciao a tutti, ho resistito a lungo, ma è arrivato il momento di raccontare la mia storia. Nel 2013 sono arrivata nella città di Odessa, nel sud dell’Ucraina, e lì ho iniziato ad allenarmi. Tutta la mia squadra era di Odessa – ha esordito la russa -. Tutto è andato bene fino al 2014, quando c’è stato un colpo di stato dell’Ucraina. Un colpo di stato armato, non come quello che raccontano. Il 2 maggio 2014 ha rappresentato un prima e un dopo nella mia vita. Siamo stati costretti a lasciare l’Ucraina. A quel tempo indossavo la divisa della nazionale russa e fino al 2 maggio le persone erano molto amichevoli, le persone amavano la Russia lì. Dal 2 maggio, però, è stato impossibile indossare quella divisa, perché avrebbero potuto fucilarmi. Senza un posto in cui allenarmi e senza una squadra, il mio percorso di crescita ha subito una frenata“.
“Dio non ha dato il cervello al popolo ucraino, sfortunatamente” – ha aggiunto Gasanova -. “Perché sono così felici? Se vogliono riprendersi la Crimea, rompere non è costruire“.
“Quando muoiono civili in Ucraina a causa dei bombardamenti è una tragedia; se succede in Russia però… La mia posizione è chiara ora? Grazie per l’attenzione” – ha concluso la russa.