La folle giornata di Madrid termina pochi secondi prima delle 3: resta in piedi il record del match terminato più tardi nella storia dell'ATP (Tokyo 2006, Novak-Becker). Non è la prima volta che in Spagna ci sono problemi di questo tipo. 

Andy Murray è abituato a lottare contro il tempo. Qualche anno fa ha battuto Marcos Baghdatis a Wimbledon giusto in tempo per le 23, orario-limite per Church Road. Non importa se hanno dotato il Centre Court di un tetto retrattile e di uno splendido impianto di illuminazione. Il quartiere vuole tranquillità e gli schiamazzi notturni non sono tollerati, nemmeno se arrivano dal tempio del tennis. Allora hanno trovato un compromesso: quando cala il sole si va avanti, ma alle 23 tutti a nanna. A Madrid non hanno limiti, ma Andy ha giocato un terzo set-lampo per battere Philipp Kohlschreiber e si è preso gli ottavi quando mancavano pochi secondi allo scoccare delle 3 del mattino. Si, avete letto bene. Non è la prima volta che a Madrid si finisce a orari da chat line, ma è stata una giornata oltre ogni limite. L'unico match “normale” sul Manolo Santana è stato il 6-4 6-3 con cui Rafael Nadal ha superato Steve Johnson. Per il resto, match belli e combattuti: Sharapova- Garcia, Serena Williams-Azarenka, Federer-Kyrgios e Kuznetsova-Stosur. I poveri Murray-Kohlschreiber, che si erano sfidati un paio di giorni prima a Monaco di Baviera, sono scesi in campo ben oltre l'1 di notte. “Ogni anno, a Madrid, ci sono problemi con gli orari” ha twittato Jonas Bjorkman, neo-coach di Murray. In effetti, nonostante i match inizino a un orario tradizionale (le 11 del mattino), l'order of play di Madrid risente delle abitudini degli spagnoli, il cui orologio biologico è leggermente spostato in avanti rispetto al resto dell'Europa. Due match in programma dalle 20, uno maschile e uno femminile, possono durare parecchio. Diciamo che stavolta è andata male, perchè i due match pomeridiani (in campo non prima delle 15.15, orario del collegamento della TV La Sexta) sono iniziati in ritardo e sono durati a loro volta parecchio.


ORARI CHE NON GIOVANO A NESSUNO

Negli altri tornei ATP-WTA, anche combined, raramente si arriva a orari così estremi. Ed è evidente che il tennis a quell'ora non è salutare per nessuno: giocatori, pubblico e televisioni. I primi vanno a letto almeno 3 ore dopo l'ultimo punto: significa che Murray, impegnato nel pomeriggio contro Granollers, si sarà addormentato alle 6. Per sua fortuna, lo spagnolo ha lottato oltre 3 ore (match più lungo dell'anno) per battere Monfils. Il pubblico non può restare fino a quell'ora. Magari la mattina c'è chi deve lavorare, o semplicemente in tanti si muovono con i mezzi pubblici. Le TV? Alzi la mano chi resta a guardare un match di tennis alle 3 di notte, specie dopo una giornata piena di incontri. A un certo punto, i telecronisti francesi di beIN Sports hanno preso a ridacchiare dopo ogni punto. L'ultimo a mollare è stato Kohlschreiber: dopo aver vinto un buon secondo set, si è arreso. Se avesse giocato un set “normale”, avrebbero potuto battere il record per il match terminato più tardi nel circuito ATP.

RESISTE IL RECORD DI BECKER-NOVAK
Il primato risale al 2006, quando Jiri Novak e Benjamin Becker si strinsero la mano alle 3.24, al torneo ATP di Tokyo. Non è il record assoluto: tutti ricordano l'incredibile sfida dell'Australian Open 2008: Hewitt-Baghdats terminò alle 4.34 del mattino e difficilmente saranno battuti. Il loro match superò il record di Andreas Seppi, che l'anno prima concluse alle 3.34 il match contro Butch Reynolds. Curiosamente, i tre match più notturni dello US Open sono tutti terminati alle 2.26: Wilander-Pernfors del 1993, Kohlschreiber-Isner del 2012 e Nishikori-Raonic del 2014. Va detto che allo Us Open hanno un vantaggio non indifferente: c'è il tie-break nel set decisivo. I match notturni hanno un certo fascino: c'è aria di grande evento, i giocatori tendono a dare il massimo, le TV gongolano. E' bello. Ma oltre un certo limite non si dovrebbe andare. A Madrid sono stati sfortunati: in altre situazioni, lo stesso programma sarebbe terminato ben prima di mezzanotte. Ma c'è un aspetto che non devono sottovalutare: ngli Slam c'è un giorno di riposo, mentre nei tornei ATP-WTA scendono tutti in campo il giorno dopo.