La giocatrice transalpina impegnata a Strasburgo, lamenta il mancato rispetto delle distanze. Un paradosso rispetto alla bolla newyorchese
In contemporanea alle qualificazioni del Roland Garros, la Francia ospiterà l’evento WTA di Strasburgo. Se a Parigi sono giunte le prime lamentele in merito all’esito dei tamponi, non va tanto meglio al confine con la Germania dove Alizé Cornet ha lamentato gravi lacune nell’organizzazione. “Penso ci siano troppi spettatori e non ci sentiamo a nostro agio. Non è un male che il pubblico occupi gli spalti, anzi ci fa piacere – premette l’atleta transalpina – Però nel momento in cui non possiamo evitare il contatto con loro è un problema: ci chiedono foto, autografi e non rispettano le distanze di sicurezza, è un rischio per tutti“. La situazione descritta da Cornet è in effetti paradossale ripensando alla bolla di New York: “Siamo state chiuse in hotel, abbiamo rispettato tutte le regole e adesso invece siamo a contatto con tutti. Capisco non sia facile gestire questa situazione però qui e al Roland Garros andranno prese le giuste precauzioni per farci giocare in sicurezza“.
Non si è fatta attendere la risposta di Denis Naegelen, direttore della manifestazione: “In Francia non è prevista nessuna bolla. La WTA ha chiesto alle giocatrici di comportarsi responsabilmente, rimanendo negli spazi protetti. Pubblico ed organizzazione non possono stare a contatto con le atlete – spiega Naegelen – Un protocollo di 66 pagine è stato redatto. Abbiamo apposto una segnaletica per impedire situazioni come quelle descritte da Cornet. La pulizia è stata triplicata e la sicurezza raddoppiata”.