Alexander Zverev ha recentemente rivelato di soffrire di una forma di diabete sin dall’età di 4 anni: adesso ha fondato un’associazione, con l’obiettivo di fornire le cure necessarie a tutti i bambini meno fortunati, nella speranza che anch’essi possano condurre una vita normale proprio come ha fatto lui
Alexander Zverev esce allo scoperto e rivela di soffrire di diabete dall’età di 4 anni. Il numero 2 del mondo, fermo ai box da due mesi per via di un infortunio alla caviglia, ha deciso di sfruttare questo suo periodo di inattività per rendersi utile dal punto di vista umano e sociale: il tedesco ha, infatti, fondato un’assocazione con l’obiettivo di aiutare i bambini malati a poter vivere una vita normale, proprio come ha potuto fare lui, avendo da sempre avuto l’opportunità di accedere alle cure specifiche.
“Quando ero piccolo non ho mai pensato più di tanto a questa storia del diabete – ha dichiarato Zverev nelle scorse ore –, ma crescendo ho iniziato a dare sempre più importanza alla mia esperienza, perché voglio mostrare al mondo che si può arrivare in alto pur soffrendo di malattie come questa. Ora che sono passati tanti anni da quando ho iniziato le cure e, soprattutto, adesso che ho del successo alle spalle come tennista, mi sento sicuro per rendere pubblica la mia storia e per fare qualcosa di concreto per aiutare la società. Voglio essere un’ispirazione nei confronti di quei bambini che, grazie alle diagnosi precoci, possono evitare di contrarre il diabete o, in ogni caso, posso vivere normalmente grazie ai trattamenti e alla prevenzione. Io mi trovo nella posizione privilegiata di aver avuto la possibilità di fare la vita che ho sempre sognato sin da quando ero piccolo: ho sempre voluto fare il tennista, viaggiare per i tornei ed essere uno dei più forti al mondo, nonostante la malattia. E ci sono riuscito, grazie soprattutto all’aiuto dei miei genitori, di mio fratello e di chi si è da sempre preso cura di me. Adesso, per me, è arrivato il momento di restituire alla gente tutto il bene che ho ricevuto io in questi anni, con la speranza che tutti possano accedere alle cure di insulina e possano soffrire meno a causa del diabete”.