Il croato ha parlato con Tennismajors delle chiavi del successo nel suo primo Masters 1000 e delle aspettative per gli US Open
La settimana da sogno a Cincinnati ha consegnato al circuito un nuovo Borna Coric. Dopo il prestigioso successo sul cemento nordamericano, il tennista di Zagabria ha fatto il punto su presente e futuro in un’intervista rilasciata a Tennismajors.
“Sento che tutto il duro lavoro che ho fatto dall’inizio di aprile ha dato i suoi frutti”, le parole del numero 29 ATP. “In questi ultimi quattro mesi sento di essermi concentrato sul lavoro e sul progresso come mai in vita mia. Quando si è tra i primi 30, forse ci si può permettere di essere un po’ superficiali a volte. Ma quando scendi al numero 200-250, come è successo a me, devi lavorare il triplo per tornare e, per fortuna, a Cincinnati è andato tutto bene. Quando si tratta di tennis non sono la persona più sicura di sé, ma credo che questo mi serva perché mi fa lavorare di più e mi fa concentrare di più. In alcuni momenti il mio servizio andava a 185 km/h e non capivo perché, visto che di solito servivo a 200-205 km/h. Sapevo che non potevo tornare a servire in quel modo. Sapevo di non potermi permettere un servizio del genere, quindi sì, ho esitato”.
Il problema alla spalla il tormento più grande. “Ho avuto problemi alla spalla da quando avevo 20 anni, quindi non ho mai servito come avrei voluto. Tuttavia, dopo essermi allenato per molte ore con il mio allenatore (l’ex pro Mate Delic), dal secondo set della partita contro Musetti fino alla semifinale ho servito come mai mi era accaduto prima. Anche mentalmente sono andato bene, ma questo è sempre stato il mio punto di forza. Inoltre non ho commesso molti errori con il dritto e ho messo a segno diverse palle corte”.
US Open all’orizzonte. “Ad essere sincero non ho aspettative perché, come è successo molte volte nella mia carriera, posso avere un crollo dopo un grande risultato. Per quanto possa sembrare un cliché, affronto una partita alla volta e spero di stare bene fisicamente. È tutto ciò che voglio”.