US OPEN – Nadal conferma la superiorità su Gasquet e si impone in tre set, senza mai rischiare. Il francese, almeno, gli ha strappato un servizio. La finale con Djokovic sarà il 37esimo scontro diretto..
La gioia di Nadal dopo la 21esima vittoria consecutiva sul cemento
Di Riccardo Bisti – 8 settembre 2013
Sarà la migliore finale possibile? Si, senza dubbio. Tanti appassionati, soprattutto quelli che sostengono Roger Federer, non amano lo spettacolo offerto da Rafael Nadal e Novak Djokovic, ma in questo momento i più forti sono loro. I più continui, "cattivi" e forti di testa. Lo svizzero sta vivendo un inesorabile declino, Murray pecca di continuità e gli altri sono dietro anni luce. E’ certamente il caso di Richard Gasquet, splendido semifinalista allo Us Open 2013 ma impotente contro la solidità di Rafa, che ha portato a un terrificante 21-0 il suo bilancio stagionale sul cemento. Il francese può essere contento perché è almeno riuscito a strappargli un servizio. Nadal arriva in finale avendo subito un solo break in tutto il torneo. Un dato impressionante, che lo rende leggermente favorito per il match di lunedì. Sarà la terza finale tra i due a New York, una sorta di “bella” dopo il 2010 (vittoria di Nadal) e il 2011 (Djokovic), Le sfide Rafa-Nole sono ormai un classico di tutti i tempi. Quello di lunedì sarà il 37esimo scontro diretto. Si tratta della saga con più episodi dell’Era Open, più di Sampras-Agassi e Federer-Nadal. Qualcosa vorrà pur dire. Nadal e Gasquet sono scesi in campo con un pubblico ancora “stanco” dopo la battaglia infinita tra Djokovic e Wawrinka. In tanti erano andati a rifocillarsi, ed è un peccato che si siano persi le prime fasi di un match spettacolare sin dai primi punti. Nadal ha vinto il sorteggio e ha scelto di rispondere: ha avuto ragione, poiché è arrivato il break già in avvio.
Mica male, per uno che non aveva ancora perso il servizio in tutto il torneo. Rafa non serve forte come tre anni fa, ma usa meglio tagli e direzioni. La differenza tra il Nadal pre-2013 e quello di oggi sta soprattutto in questo fondamentale. Avere un colpo così forte gli fornisce una tranquillità fondamentale in altri settori. Il servizio gli ha dato una grossa mano anche in semifinale, consentendogli di annullare cinque palle break su sei. Il match sembrava definitivamente chiuso quando un rovescio in rete di Gasquet in avvio di secondo set ha spedito Nadal ancora più in alto. Ma in quel momento è giunta la reazione. Nervi e orgoglio gli hanno consentito al galletto di scippare il servizio a Nadal, il primo dopo 88 game, il primo dalla semifinale di Cincinnati contro Tomas Berdych. E’ stato il momento migliore della partita: sul 4-3 Gasquet, il francese si è procurato due palle break con una maestosa risposta vincente, ma Nadal ha reagito con un ace e un servizio vincente al corpo. Uno spettacolo. Il set si è trascinato al tie-break: l’ultima volta che Gasquet aveva preso un set a Nadal risaliva a Toronto 2008, quando vinse proprio un tie-break per 14-12. Stavolta ha commesso un pasticcio dopo l’altro, accontentandosi di una tattica rinunciataria. Il tie-break è stato aperto e chiuso da un doppio fallo. In mezzo c’è stato lo scambio più lungo del match (26 colpi) che ha dato il 4-1 a Nadal. Era il segno della resa per Gasquet, sceso in campo nel terzo set solo per onor di firma. Anche stavolta è arrivato il break in avvio. Gasquet ha dato un’occhiata a quanta strada ci sarebbe voluta per una rimonta. Ha visto che era troppa per la benzina a disposizione e ha preferito accostare, con dignità. Peccato solo per il doppio fallo finale, che comunque non scalfisce un gran torneo e le due belle vittorie contro Raonic e Ferrer.
Non succedeva da 17 anni (Sampras-Chang e Graf-Seles) che le prime due teste di serie arrivassero in finale sia nel maschile che nel femminile. Per questo, gli organizzatori saranno felici anche se l'affluenza di pubblico ha un po’ patito la prematura uscita di Roger Federer, la star planetaria che fa vendere biglietti anche se è zoppo. Quella di lunedì sarà la 18esima finale Slam per Nadal, che dunque eguaglierà Pete Sampras e proseguirà nella rincorsa a Federer e Lendl. Il suo 2013 ha assunto dimensioni impressionanti: sarà la 12esima finale su 13 tornei. Ad oggi ne ha vinti nove. “Sarà bello se entrambi ci presenteremo al nostro miglior livello – ha detto Nadal – perché così giocheremo lunghi scambi e ci metteremo in difficoltà a vicenda. Spero di essere pronto. Le cose da fare? Essere aggressivo e giocare n gran match. Solo così avrò una chance”. Comunque vada la finale, Djokovic resterà al numero 1 ATP, ma il sorpasso è solo rinviato: per restare al comando da qui a fine stagione, il serbo dovrà fare un vero e propro miracolo. Ma oggi, probabilmente, è la cosa che interessa di meno.
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