“Qué placer verte otra vez, nos decimos sin hablar, hoy todo vuelve a empezar y será lo que ya fue”.
Sono le parole di “Antes y Despues”, canzone della rock band argentina “Ciro y los Persas”, uno delle preferite di Juan Martin Del Potro. Le parole di questa canzone avevano accompagnato il suo rientro in campo, lo scorso febbraio a Delray Beach. Dopo il bagno d’amore a Rio de Janeiro e quello di folla al ritorno a Buenos Aires, la medaglia d’argento olimpica ha ricevuto un mix di entrambe al ritorno a Tandil, la città da cui è partito tutto. E quando si è affacciato dal palazzo comunale, sono partite le note di “Antes y Despues”, perfette per descrivere la sua clamorosa rinascita. Pur essendo diventato un cittadino del mondo, Del Potro non ha mai reciso il legame con la sua città natale. E così, anche un posto freddino come Tandil (non solo meteorologicamente, visto che in Argentina è inverno) gli ha tributato un’accoglienza incredibile, fuori dal mondo. 10.000 persone sotto il palazzo comunale e lui che li ha pregati, quasi implorati. “Non fatemi piangere ancora, credo di aver già versato troppe lacrime in questi giorni. Adesso voglio solo godermi il momento”. E così è stato: oltre al sindaco Miguel Lunghi c’erano Mariana Perez Roldan (uno dei tanti prodotti della scuola di Tandil) e il suo primo maestro, il demiurgo Marcelo Gomez, detto “El Negro”. Un’accoglienza degna di una rockstar. 10.000 persone a Tandil, il 10% della popolazione, un po’ come se e New York scendessero in piazza 850.000 persone.
“UNA STATUA PER DELPO AL CLUB INDEPENDIENTE”
Durante la finale contro Murray, Tandil appariva come le città italiane durante le partite importanti della nazionale di calcio: silenziosa, in giro non volava una mosca. Erano tutti a fare il tifo per lui. C’è stato il tempo di scherzare, specie quando gli hanno chiesto per chi farà il tifo lunedì prossimo, quando per la Copa Argentina si affronteranno il suo amato Boca Juniors e il Santamarina di Tandil, altra squadra del suo cuore. “E’ la domanda più difficile che mi hanno fatto nell’ultimo mese” ha sorriso. Ma c’è un progetto che è tutt’altro che uno scherzo: Osvaldo Dadiego, presidente del Club Independiente di Tandil, il club da cui è partito tutto, vuole la costruzione di una statua per Del Potro. “L’idea è nata nel 2009, quando ha vinto lo Us Open, ma non si era concretizzata. Adesso l’idea è di nuovo in pista: ne stiamo parlando e abbiamo già trovato il luogo: l’angolo di un vecchio edificio del club, risalente agli anni 30. Sarà ristrutturato e diventerà un luogo molto interessante per i turisti, anche perché si trova di fronte a i murales di Del Potro e di altri giocatori usciti da qui, come Pico Monaco”. Non sarebbe la prima volta che l’Argentina omaggia con una statua un suo tennista, poiché qualche anno fa è stata eretta una statua (bruttina) di Guillermo Vilas nella natia Mar Del Plata, poi ne hanno costruita anche una per Gabriela Sabatini. Per quello che ha fatto, per la popolarità che ha dato alla sua gente e alla sua città, Del Potro la meriterebbe. Chissà se stavolta ce la faranno.
Tandil: in arrivo una statua per Juan Martin Del Potro?
Un bagno di folla e di amore ha accolto Juan Martin Del Potro al suo rientro a Tandil, dove è stato omaggiato come una rockstar. E il presidente del suo primo club progetta una statua in suo onore. “Ci abbiamo già pensato sette anni fa, ma adesso il progetto è concreto. Abbiamo trovato il posto dove costruirla. Diventerà un luogo interessante per i turisti”.