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Addio

Le lacrime e la disperazione di Yannick Noah sono il simbolo della morte della Coppa Davis. “Che prezzo può avere la fine di un sogno?” si domanda nel giorno in cui lascia, per sempre, il mondo del tennis. Chiunque l'ha amata, per davvero, sperava in un epilogo diverso. Ma la vita non è un film.

Tutto quello che non vedremo mai più

Massima espressione di contatto tra tennis e società, la Coppa Davis ha spesso regalato episodi e situazioni ai limiti del grottesco. Piccole grandi favole che l'avevano resa mitica. Dallo Yom Kippur ai campi in vetro, passando per il «nonno» e il «baby», ecco quello che probabilmente non vedremo mai più.

Francia: serve un miracolo riuscito solo nel 1939

Era da vent’anni che la nazione ospitante non si trovava sotto per 2-0 dopo la prima giornata della finale di Coppa Davis, ed è capitato appena una volta nella storia che una squadra vincesse la finale rimontando da 0-2: l’Australia nel lontano 1939, contro gli Stati Uniti. Anche se i francesi non sembrano affatto nelle condizioni per ripetere l’impresa.

Coric, che solidità: Croazia avanti 1-0

Mostrandosi a proprio agio in un contesto ambientale molto difficile, Borna Coric non offre nessuna chance a Jeremy Chardy e regala alla Croazia il primo punto. “Avrei potuto innervosirmi nel secondo set, ma sono rimasto calmo”. E non preoccupa neanche il risentimento all'inguine. Per la Francia si mette davvero male.

Chardy, la Davis val bene un viaggio di nozze

Per rispondere alla convocazione, Jeremy Chardy ha rimandato il suo viaggio di nozze. Yannick Noah ha ripagato la sua fedeltà scegliendolo per il primo singolare al posto del “fedelissimo” Lucas Pouille. “Le partite di Davis si vincono attaccando, e Jeremy è un grande attaccante”. E lui: “Non mi sono mai allenato così tanto”.

Noah rischia di nuovo: avrà ancora ragione?

Curiosa scelta di Yannick Noah per la prima giornata della finale di Coppa Davis: esclude dai singolari Lucas Pouille, che pareva l'unico certo del posto, e contro Coric e Cilic manda in campo Chardy e Tsonga. Le ragioni sono strategiche, ma per la Croazia aumentano le chance di 2-0. Intanto, il campo allestito in fretta e furia continua a dare problemi.

Tsonga e quella spalla che preoccupa un po’

A 72 ore dal kick off della finale, Jo Wilfried Tsonga stoppa il suo allenamento per un piccolo risentimento alla spalla. “Non c'è niente da preoccuparsi, non vogliamo correre rischi” dice il suo allenatore. Sarà vero? Ottimo Davisman, non ha però un bel bilancio nelle finali. E se questa fosse l'occasione buona?

L’ultimo desiderio sportivo di capitan Noah

Da venerdì, allo Stade Pierre Mauroy di Lilla, la Francia giocherà per vincere la Davis per il secondo anno consecutivo, ma anche per fare un regalo d'addio a capitan Yannick Noah, uomo simbolo del team, che saluterà dopo la finale. Punta a regalarsi un'ultima soddisfazione, prima di lasciare una competizione che non gli appartiene più.

Dieci nomi per l’ultima (vera) finale di Davis

Nessuna sorpresa nelle convocazioni: il forfait di Gasquet ha risolto i dubbi di Noah, che punta su Tsonga, Pouille, Chardy ed Herbert/Mahut. Per la Croazia, invece, Cilic, Coric, Skugor, Pavic e Dodig. I francesi non sono al 100%, ma i due singolaristi croati arriveranno da Londra, più stanchi e con meno tempo per adattarsi alla terra. Può essere un fattore.

Gasquet KO: quante tegole per la Francia!

Nonostante nove top-100 ATP, la Francia potrebbe avere qualche difficoltà a mettere insieme il team per la finale di Lille. Il forfait di Richard Gasquet (pubalgia?) rischia di rendere obbligate le scelte di Yannick Noah, con tanto di reinserimento di Tsonga. A meno che non decida di ripescare qualche escluso dalle pre-convocazioni. Intanto, a Londra, Mahut…

Pouille-Planque, la (brutta) fine di una (bella) storia

Il legame tra Lucas Pouille e il coach Emmanuel Planque sembrava inscalfibile, eterno. Invece è bastata una cattiva stagione per chiuderlo "di comune accordo" con un freddo comunicato. Le avvisaglie c'erano, ma sorprende la tempistica: tra pochi giorni c'è la finale di Davis. Il francese è sceso al numero 32 ATP.

Rabbia Croazia: “Non si partirà ad armi pari”

La federtennis croata è furiosa: il campo della finale di Coppa Davis, in terra battuta, sarà pronto soltanto al mercoledì. “I francesi hanno già giocato in quello stadio, noi no: non si parte ad armi pari. Lo avessimo chiesto noi, ci avrebbero accontentato?”. Nel frattempo, stanno cercando di organizzare un esodo di tifosi.

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