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MARCO TRUNGELLITI: THE WHISTLEBLOWER

Marco Trungelliti, argentino di 29 anni, è stato emarginato da tanti giocatori ed è caduto in depressione dopo aver rivelato alla Tennis Integrity Unit di essere stato contattato per truccare delle partite e poi ascoltato in un processo che ha portato alla condanna di alcuni suoi colleghi, compreso il connazionale Nicolas Kicker. Un gesto coraggioso che però ha avuto ripercussioni pesanti sul suo stato d’animo. A conferma che la battaglia contro la corruzione è ben lontana dall’essere vinta.

TENNIS E SCOMMESSE: 15 ARRESTI

La polizia spagnola ha arrestato 15 persone legate a una banda criminale armena che operava nel mondo delle scommesse. Altre 68 persone sono indagate, tra i quali è implicato anche un giocatore che ha partecipato all’ultimo US Open, la cui identità non è stata rivelata

Bracciali radiato, 10 anni a Starace

Il Tribunale TIU, composto da un solo arbitro (lo stesso che ha valutato sei degli ultimi dieci casi), stanga Daniele Bracciali e Potito Starace. Il primo viene radiato e condannato a pagare 250.000 dollari, il secondo prende 10 anni e 100.000 dollari. La rabbia dell'aretino, che farà ricorso al CAS. “Ero stato assolto da 15 giudici, compresi tre togati. Adesso arriva il sedicesimo e mi radia. Non so cosa pensare”.

Radiazione e 500.000$ per gli Alekseenko

Il Tribunale Indipendente, chiamato a giudicare sui casi di corruzione, ha squalificato a vita i gemelli ucraini Gleb e Vadim Alekseenko. Colpisce l'entità della sanzione: 250.000 dollari a testa. Come mai altri squalificati a vita se l'erano cavata senza multe? Per adesso, il pugno duro arriva soltanto per i carneadi.

Scommesse: tre arbitri squalificati a vita

Non solo giocatori: la Tennis Integrity Unit ha sanzionato tre giudici di sedia thailandesi. Lavoravano nel circuito Futures e avevano il vizio di scommettere: sfruttavano la loro posizione per manipolare i punteggio sul livescore ufficiale. Se è arrivata a loro, la TIU ha certamente gli strumenti per scovare qualsiasi illecito…

Accanimento TIU: Bracciali sarà processato!

L'INTERVISTA – Nonostante cinque processi e un'assoluzione piena, la vicenda disciplinare riguardante Daniele Bracciali non è finita: la prossima settimana, l'aretino sarà processato a Londra dalla Tennis Integrity Unity. “Tutto verterà su una partita che è già stata sviscerata – dice Bracciali, di nuovo top-100 ATP – mi sembra accanimento”.

La Tennis Integrity Unit punisce un altro carneade

Otto mesi di squalifica e 7.000 dollari di multa (con metà della pena sospesa) per il tedesco Luca Gelhardt, numero 1.065 ATP, giocatore di terza-quarta fascia. Ha effettuato 280 scommesse su tre account diversi, dal 2012 al 2015. Significa che la TIU è davvero in grado di “beccare” tutti, o che è molto complicato scovare nomi più noti?

Peng-Van Uytvanck: è bagarre via social

Si sposta sul web la vicenda che è costata una squalifica di 6 mesi (poi dimezzata) alla cinese. Le versioni dei fatti sono diametralmente opposte, con la Van Uytvanck che ha parlato addirittura di “stalking”. Il gesto della Peng non è stato elegante, ma chiamare in causa l'organo anti-corruzione è stato eccessivo. Le truffe sono altre.

Tre mesi a Shuai Peng, ma non è match-fixing

Sospensione di tre mesi e multa di 5.000 dollari per la cinese Shuai Peng, ex n.1 WTA in doppio, caduta nella rete della TIU. Ma il match-fixing non c'entra nulla: alla vigilia di Wimbledon 2017 lei e il coach (anch'egli sanzionato) hanno offerto dei soldi alla sua compagna Alison Van Uytvanck per ritirarsi, e permetterle di giocare con Sania Mirza. Farà appello.

Match-Fixing: è il turno di Patricio Heras

Un altro argentino finisce nella rete della Tennis Integrity Unit. Patricio Heras, n.306 ATP, è stato ritenuto colpevole di aver truccato una partita e non aver denunciato varie richieste di corruzione. Alcuni indizi fanno pensare che il suo caso sia collegato a quello di Nicolas Kicker.

Il tweet incriminato di Robert Farah

Nel giorno delle semifinali di Wimbledon, la Tennis Integrity Unit ha comunicato la squalifica (subito sospesa) a Robert Farah per aver pubblicizzato, via Twitter, un'agenzia di scommesse. Riconosciuta la buona fede del giocatore, qualcuno ironizza sul fatto che la TIU avesse bisogno “di un caso facile”.

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